A che età ti senti vecchio? La ricerca: in Italia dopo i 60 nel mondo dopo i 40

A quale età sentiamo di non essere più giovani? Non si può generalizzare ovviamente e ci si può sentire vecchi o giovani anche magari negli stessi giorni se ci lasciamo influenzare dal mood o dagli 'acciacchi' del momento. Doxa, in collaborazione con il netword Win ha coinvolto in un sondaggio mondiale sull'Eterna Gioventù ben 31.890 persone in 41 Paesi. Ecco cosa è venuto fuori

SENTIRSI GIOVANI — Il 40esimo compleanno è il momento in cui, in media, le persone di tutto il mondo smettono di sentirsi giovani. Tuttavia, ci sono grandi differenze tra i vari Paesi riguardo l’età in cui avviene questo cambiamento di percezione. Nelle Filippine, ad esempio, si smette di sentirsi giovani a 29 anni mentre in Italia a 60 anni!

SENTIRSI VECCHI — I Beatles sono stati perspicaci nella loro canzone «Mi amerai ancora quando avrò 64 anni?» (scritta per altro da Paul McCartney quando aveva appena 16 anni). Il 60° compleanno è infatti, per la stragrande maggioranza delle persone di tutto il mondo, l’età in cui si inizia a sentirsi vecchi. È da notare che le persone dichiarano che inizieranno a sentirsi vecchie molto dopo rispetto a quando smettono di sentirsi giovani. E gli over 65 dicono che inizieranno a sentirsi vecchi quando saranno ancora più maturi. C’è una certa coerenza in alcuni Paesi sull’età in cui le persone iniziano a sentirsi vecchie, come in Giappone (47 anni), Malesia (46) e Cina (44), mentre in altri, come Italia e Finlandia, l’età di riconoscimento della vecchiaia è la più alta in assoluto (70 anni).

PRENDERSI CURA — Due terzi delle persone in tutto il mondo credono che la società non si prenda abbastanza cura né degli anziani né dei giovani. Su base geografica, l'85% delle persone nelle Americhe ritiene che la società non si occupi abbastanza anziani. Soglia che crolla al 40% tra le persone degli Stati dell’Asia Pacifica (APAC). Vilma Scarpino, amministratore delegato di Doxa e Presidente di WIN, ha dichiarato: «L'invecchiamento della popolazione è una delle grandi sfide del XXI secolo. È quindi molto importante capire questo processo e con che modalità le persone si collocano lungo la linea che parte dalla certezza di far parte della gioventù e giunge infine alla constatazione della inevitabile vecchiaia. Dal nostro studio, emerge che quando siamo molto giovani, crediamo che lo saremo per un tempo molto lungo, ma man mano che passano i compleanni cominciamo a dubitare di questa ipotesi e a un certo punto smettiamo di considerarci tali. Nel mondo questo passaggio si colloca in media attorno al 40esimo compleanno, mentre in Italia si aspetta fino a 60 anni per prendere atto di questo irreversibile passaggio evolutivo. Tuttavia, “sentirsi” vecchi è qualcosa di diverso, una percezione che si instaura solo 20 anni dopo che smettiamo di sentirci giovani. In questo lungo spazio esistenziale si devono quindi collocare le riflessioni e i necessari interventi sociali e culturali per far fronte alle sfide generazionali innescate dall’invecchiamento. WIN è lieto di dare questo contributo per contribuire ad affrontarle nel modo migliore».

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