Nuovo studio sulle cause del cancro Non predestinazione ma fattori esterni come l'ambiente e lo stile di vita

Nessuna casualità o predestinazione: ammalarsi di tumore non è una questione di sfortuna.

I ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo, fondato da Umberto Veronesi) hanno infatti scoperto che alcune delle alterazioni del Dna più frequenti e importanti per lo sviluppo del cancro, chiamate 'traslocazioni cromosomiche', non avvengono per caso come ipotizzato finora, ma sono prevedibili e provocate da segnali che giungono alla cellula dall'ambiente esterno, condizionato dal nostro stile di vita e dall'ambiente in cui viviamo.

Anche se questo studio non fornisce dettagli sui fattori ambientali (ma li individua come causa delle mutazioni cellulari) vengono in mente, variabili ormai ben note come determinanti nella qualità della salute umana, come la qualità dell'aria e dell'acqua (minacciata da diverse forme di inquinamento ambientale), il tipo di alimentazione, i microbi con cui si convive e il livello di attività fisica svolta dalle persone. È ormai chiara, grazie al suopporto della ricerca scientifica, la correlazione fra cancro e fumo, alcol, inattività fisica, e obesità, esposizione esagerata ai raggi solari, alimentazione con troppi zuccheri e carni rosse, scarsa assunzione di alimenti intefrali, frutta, legumi e verdure.  Si stima oggi che ll'eliminazione di questi fattori causali ridurrebbe del 40% l'incidenza del cancro nelle nostre società.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Genetics e finanziato dal Consiglio Europeo per la Ricerca (Erc), enfatizza l'importanza della prevenzione, ma non solo: apre perfino alla possibilità che anche le altre alterazioni alla base del cancro, le mutazioni genetiche, possano nascere da un simile meccanismo non casuale, rispondendo così all'annosa polemica sul ruolo della sfortuna accesa nel 2016 dagli studi pubblicati su Science da Bert Vogelstein, della Johns Hopkins Medical School.

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