Pronta la mappa dei ceppi batterici dell'acqua termale di Comano «amica» del microbiota

Individuati nell’acqua termale di Comano, in Trentino, più di cento ceppi batterici, alcuni dei quali hanno dimostrato proprietà immunomodulanti e antibatteriche in grado di degradare materiali come la cheratina. La scoperta è stata compiuta grazie ad una ricerca condotta dal Cibio dell’Università di Trento e pubblicata sulla rivista «Microbiome».

I microorganismi scoperti, molti dei quali sconosciuti alla scienza, potrebbero giocare un ruolo importante negli effetti nella cura delle malattie della pelle.
Dopo questi risultati - è stato detto in una conferenza stampa - l’attività di ricerca sta proseguendo per definire ulteriormente i meccanismi di azione dell’acqua e di interazione con il microbiota umano (l'insieme di batteri che vivono nel nostro corpo, svolgendo una importante azione di controllo delle infiammazioni). Inoltre - hanno detto i ricercatori guidati dal professor Olivier Jousson - le Terme di Comano e il Cibio stanno lavorando per sviluppare una linea cosmetica di nuova generazione basata sull’utilizzo dei microorganismi con maggiore attività antinfiammatoria come additivo nella formulazione.

Lo studio del dipartimento di «Cellular, Computational and Integrative Biology» del Cibio, finanziato dalle Terme di Comano attraverso l’Istituto G.B. Mattei, potrebbe avere un grosso impatto sulle metodologie di classificazione delle acque termali, che attualmente vengono catalogate in base alle loro caratteristiche chimico-fisiche. Con le nuova scoperte c’è la possibilità di elaborare una classificazione che includa anche la composizione del microbioma caratteristico delle varie acque termali.

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