Screening tumori, ok seno Da migliorare controlli colon

Resta alta, anche se stazionaria, l’adesione agli screening per i tumori della mammella e cervicale, mentre è ancora indietro quello per il colon retto.

 

Lo affermano i dati per il 2017 del sistema di sorveglianza Passi dell’Iss, secondo cui rimane la forte differenza tra nord e sud.
«In Italia - scrivono gli esperti in un numero speciale della newsletter dell’istituto Alliss - quasi l’80% di donne fra 25 e 64 anni, si sottopone a scopo preventivo allo screening cervicale (Pap-test o HPV test) all’interno di programmi organizzati e offerti dalle ASL (45%) o per iniziativa spontanea (33%). Si mantiene il gradiente geografico Nord-Sud a sfavore delle Regioni meridionali (87% di copertura totale nel Nord vs 68% del Sud-Isole) determinato prevalentemente dalla minore copertura dello screening organizzato nell’area Sud del Paese (55% Nord vs 34% nel Sud-Isole)».


Risultati simili si sono visti per gli screening mammografici, a cui si sottopone il 73% delle donne tra 50 e 69 anni, con una rilevante differenza in termini di copertura totale (83% contro 60%) ma anche in termini di screening pubblico organizzato (69% contro 37%). Per quanto riguarda il tumore colorettale invece solo il 45% della popolazione target di 50-69 anni riferisce di essersi sottoposto ad uno degli esami per la diagnosi precoce nei tempi e modi raccomandati, in aumento di appena l’1% rispetto al 2016. La gran parte delle persone lo ha fatto partecipando ai programmi organizzati (37%), poche persone lo hanno fatto come iniziativa spontanea (7%).
«Ancora una volta - sttolinea il rapporto - risulta significativo e ampio il gradiente fra Nord e il Sud del Paese (68% contro 25%)».

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