L'azienda sanitaria rilancia l'allarme zecche E Luca Zeni fa da (involontario) testimonial

L’arrivo del caldo ha favorito la diffusione delle zecche in Trentino. Lo segnala l’Azienda provinciale sanitaria precisando che questi parassiti si trovano solitamente sulle piante in zone umide ricche di cespugli, ai margini dei boschi, a quote inferiori ai 1.400 metri. La puntura di zecca non è dolorosa ma può trasmettere alcune infezioni tra cui le principali sono la malattia di Lyme e la Tbe.

Per prevenire le punture di zecca è consigliabile, quando si frequentano luoghi a rischio, camminare sui sentieri cercando di evitare il contatto diretto con le piante e l’erba, vestirsi con abiti coprenti e di colore chiaro e indossare cappello e scarpe chiuse.

È inoltre utile applicare sulla pelle scoperta prodotti repellenti per insetti a base di Deet (dietiltoluamide) e spruzzare sugli abiti composti a base di permetrina. È importante controllare la pelle al termine di ogni escursione.

Il numero di casi di malattia di Lyme e Tbe negli ultimi anni, in Trentino, appare in aumento, fa sapere l’Azienda sanitaria. Dal 2000 al 2017 i casi noti di malattia di Lyme sono 221, con una media annuale di di 12.2; negli ultimi 5 anni, la media annuale è salita a 22.2. I casi notificati di Tbe, invece, dal 2000 al 2017 sono 118, con una media annuale di 6.5.

Negli ultimi 5 anni la media annuale dei casi è raddoppiata arrivando a 12.8. Nel 2017 si è registrato un picco di 19 casi.


Nella campagna di sensibilizzazione, peraltro, l'Azienda sanitaria può contare su un (involontario) testimonial. Vittima illustre di una puntura di zecca è infatti l’assessore provinciale alla Salute, Luca Zeni, che ha postato su Facebook la foto, spiegando come ha risolto la situazione, richiamando le raccomandazioni dell’Azienda sanitaria e ricordando che il vaccino contro la Tbe, una delle malattie trasmesse dalle zecche, è gratuito dal 1° gennaio.

 

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