Quattro mesi per una visita cardiologica L'assessore alla salute risponde a Simoni Trentino, la prenotazione in ambulatorio

di Domenico Sartori

L’assessore alla salute della Provincia interviene sulla questione dele visite di controllo. L’urgenza è stabilita dal medico.

Quattro mesi per una visita cardiologica. Zeni risponde a Simoni sul modello «Rao».

Il grado di «urgenza», o di priorità clinica, viene deciso dal medico prescrittore.

Ed è il motivo per cui, scrive l’assessore alla salute Luca Zeni (nella foto sotto con il presidente Ugo Rossi e il vice Alessandro Olivi), in Trentino «è stato adottato ed applicato il modello Rao, che attualmente è disponibile per circa 80 prestazioni (fra cui le visite) specialistiche». Il tema è delicato, perché incrocia, da un lato, l’esigenza del cittadino di avere una risposta efficace, in tempi accettabili, e, dall’altro, la professionalità del medico curante.

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Il tema delle lunghe attese anche per visite cardiologiche, accanto a quelle dermatologiche (vede articolo nella pagina a fianco, ndr), è stato pure sollevato dai consiglieri di Progetto Trentino, Gianfranco Zanon e Marino Simoni. «Compito del Cup è garantire che il tempo di attesa in base al codice di priorità venga rispettato. Sempre più frequentemente accade però» scrivono i due consiglieri «che le tempistiche di attesa non siano rispettate e che le visite vengano fissate con tempi lunghissimi, intollerabili».

L’esempio citato riguarda «una visita cardiologica programmata di controllo, quindi con Rao P, che prenota a fine agosto è stata fissata per il giorno 11 dicembre 2017: quasi 4 mesi! Trattandosi di un controllo cardiologico e quindi di notevole rilevanza per la salute, un periodo di 4 mesi risulta davvero eccessivo».

Da qui la richiesta di sapere se sono definiti i tempi di attesa per le visite prenotate con Rao P, se viene valutato un grado di urgenza maggiore per le situazione di salute più delicate e quali interventi sono possibili per snellire le procedure di prenotazione, almeno per le patologie importanti. Zeni, nella risposta all’interrogazione, dopo avere ricordato che il modello Rao (Raggruppamenti di attesa omogei), nelle diverse declinazioni - Rao A entro 3 giorni, Rao B entro 10, etc - è attivo in Trentino da oltre 15 anni, risponde chiaramente che «il tempo di attesa dei ?controlli? (prescrivibili con il Rao P, ndr) è variabile in base alla tipologia di visita o prestazione prescritta dal medico».

E che, pertanto, «un tempo di 4 mesi, ma anche superiore, non va considerato di “lunga attesa” se è consono alla scadenza del periodo di controllo».

Nella prima visita, il problema clinico principale del paziente e affrontato per la prima volta. Nella visita di completamento della prima, viene completato l’iter diagnostico. Invece, spiega l’assessore, con la visita di controllo «la prestazione è considerata tale rispetto alla prima visita (genericamente “visita precedente”), indipendentemente dal tempo trascorso.

È evidente che sarà il medico che propone/prescrive la visita di controllo» dice l’assessore «a decidere il tempo che deve intercorrere fra le due visite». Zeni spiega anche che «per categorie particolare di pazienti, se cronici e seguiti da centri specialistici, la prenotazione ha, da tempo, iniziato ad essere gestita direttamente dagli ambulatori che erogano e propongono ulteriori prestazioni di controllo.

La direzione dell’Azienda sanitaria ha dato alle èquipe specialistiche l’obiettivo di prescrivere e, dove opportuno per il paziente, prenotare visite e prestazioni ?successive? decise/proposte dagli specialisti stessi».

Inoltre, nel corso del 2017, in via sperimentale è stata attivata una modalità di prenotazione innovativa: consiste nel contattarre, previo suo consenso, il paziente - ricorda Zeni - che ha ricevuto una prescrizione (tramite computer) di prestazione specialistica: non è più il cittadino che contatta il Cup ma è quest’ultimo che, previo consenso del cittadino, lo contatta».

La nuova modalità è stata attivata per gli over 65 iscritti a TreC, la cartella clinica del cittadino. E, spiega l’assessore, oggi «sono mediamente 25 i contatti giornalieri di questo tipo che generano una prenotazione».

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