Ioppi (Ordine dei medici): riaprire lo sci a Natale aumenterebbe la pressione sugli ospedali a causa degli infortuni

«Quello degli infortuni sulle piste è un problema reale, altroché».

Sulla questione della riapertura delel piste da sci a Natale, non esita a replicare a Maurizio Fugatti, Marco Ioppi, presidente dell'Ordine trentino dei medici.

Sabato il presidente della Provincia aveva tagliato corto sulla necessità di non considerare la possibilità di incidenti sulle piste come un motivo valido per evitare l'apertura degli impianti: «Sarebbe troppo facile dire teniamo chiuse le piste così abbiamo meno femori rotti: andiamoglielo a spiegare alle valli che sul turismo vive e al nostro bilancio provinciale».

Il problema, ha replicato Ioppi, è invece purtroppo concreto. E non riguarda necessariamente i posti letto che l'avvio della stagione sciistica renderebbe necessari per trattare i traumi ortopedici. Si tratta statisticamente di cifre importanti: parliamo di 50-60 infortuni al giorno nei fine settimana. I letti si troverebbero.

Il problema è il personale. Quanti medici e infermieri sarebbero necessari per assistere questi pazienti che di certo arriverebbero? La situazione è grave, non solo dal punto di vista degli operatori disponibili, spiega ancora Ioppi, ma soprattutto per quel che riguarda le loro condizioni: «Dobbiamo tutti avere ben presente una cosa: medici e infermieri sono allo stremo. Molti di loro sono ammalati. Chi continua a lavorare lo fa con turni massacranti, in condizioni difficili dal punto di vista fisico e psicologico. È complicato dover gestire, laddove ancora sia possibile, sia l'attività legata al Covid-19 sia quella ordinaria. Ecco, se a tutto questo dovesse unirsi una mole di lavoro evitabile come quella legata agli infortuni di sciatori, il mix potrebbe rivelarsi insostenibile».

Ioppi specifica poi di comprendere «le preoccupazioni di chi vive dell'attività sciistica. Ma è di questo che deve occuparsi la politica, a livello locale e non solo: trovare un modo per permettere a quelle categorie economiche di superare questo momento. Dare il via libera alla stagione invernale, ora, rischia di rivelarsi una scorciatoia comoda per evitare un problema nell'immediato, creandone però molti altri sul medio periodo. Per questo dico che - nonostante come afferma Fugatti, sia necessario pensare alle esigenze economiche degli addetti ai lavori e del Trentino tutto - dare il via alla stagione sarebbe del tutto fuori luogo».

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