Sugli sci sempre distanziati e con mascherina Funivie piene al 50%, skipass contingentati L'ipotesi riapertura per zone gialle e arancioni

Sulla neve nelle zone gialle e arancioni indossando la mascherina chirurgica obbligatoria - meglio tenerla sotto lo scaldacollo - ma con la riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie rispetto alla capienza massima, che resta al 100% per le seggiovie.

Ma anche tetto massimo di skipass giornalieri, acquisto on-line di biglietti per evitare le code e après ski consentito solo con posti a sedere. Impianti chiusi nelle zone rosse, invece, per gli sciatori amatoriali. Sono in arrivo le regole sulla settimana bianca anti-Covid, attesa da tantissimi italiani, previste dalle linee guida delle regioni per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici: il documento, di cui al momento c’è solo una bozza, sarà portato in Conferenza delle Regioni lunedì prossimo per essere poi sottoposto al governo e al Cts.

Le nuove disposizioni potrebbero dunque essere previste a breve, l'auspicio di molti operatori è che siano contemplate nel dpcm in arrivo il 3 dicembre, che potrebbe contemplare un allentamento delle chiusure comemrciali in vista del natale e a fronte di un'Italia che sul piano epidemiologico potrebbe rientrare tutta enlla fascia gialla di rischio moderato.Ma sui tempi di un'eventuale riapertura delle piste da sci e sui modi (l'accettazione o la modifica della bozza elaborata dalle Regioni) resta l'incertezza.

Al momento, con le attuali ordinanze del ministero della Salute in vigore nelle varie regioni, le vacanze sulla neve sarebbero off limits in diverse catene alpine.

È per questo che le cime di Veneto, Friuli e Trentino - se i territori non dovessero subire ulteriori restrizioni - potrebbero essere prese d’assalto dai villeggianti invernali.

Ovunque dovrà essere «assicurato il distanziamento interpersonale di un metro in tutte le fasi precedenti il trasporto» dei turisti e «il distanziamento si applica anche a nuclei familiari, conviventi e congiunti, ad eccezione dei soggetti che necessitano di accompagnamento (come i bambini al di sotto di un metro e 25 centimetri di altezza, nel caso delle seggiovie) o di assistenza (per esempio i non vedenti).

Misure rigide da rispettare anche per i gestori degli impianti di risalita, che »dovranno garantire l’organizzazione e la gestione dei flussi e delle code, l’applicazione di misure per il mantenimento del distanziamento interpersonale«, anche con cartelli che segnalano le regole per la limitazione del rischio di contagio. La vigilanza sul rispetto delle misure di distanziamento dovrà essere «garantita dalle autorità di pubblica sicurezza in raccordo con gli Enti locali, anche con la collaborazione del dipartimento di protezione civile, del corpo dei vigili del fuoco, del corpo forestale e del soccorso alpino».

L’après ski, e quindi lo svago al di fuori delle piste con aperitivi e spuntini, è «consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle regole già definite nei protocolli sulla ristorazione e pubblici esercizi».

Nel documento si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali« e andranno studiate »soluzioni integrate con i gestori di impianti che dovranno regolare i flussi ed alleggerirli in caso di maltempo.

Per la discesa a valle in caso di eventi atmosferici eccezionali (come i temporali) e per scongiurare assembramenti nelle stazioni a monte, è consentito «l’utilizzo dei veicoli a pieno carico» solo «per il tempo strettamente necessario», sempre con «l’uso della mascherina chirurgica anche eventualmente opportunamente utilizzata inserendola in strumenti (come fascia scalda collo) che ne facilitano l’utilizzabilità».

L’acquisto degli skipass non sarà illimitato: sarà necessario «limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di categoria, concordati con i dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali competenti per territorio».

Al momento dell’acquisto del biglietto l’utente, spiegano le linee guida, deve «ritenersi responsabile e informato (con l’ausilio di materiale informativo affisso o reperibile sul sito, se l’acquisto viene effettuato on-line) circa lo stato di salute proprio e dei propri conviventi o costituenti nucleo familiare (inteso come persone con le quali si condividono spazi confinati quali mezzi di trasporto, camere d’albergo, unità abitative ecc...), impegnandosi nel caso contrario a non utilizzare gli impianti di risalita e segnalando secondo le procedure, l’insorgenza di eventuale sintomatologia».

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