Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta un «laboratorio» per sciare più sicuri

di Lorena Stablum

Sicurezza e sport. Un binomio che oggi va di pari passo grazie all'impiego della tecnologia più innovativa e dell'intelligenza artificiale e che trova un laboratorio di raccolta dati e analisi nella Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta Val di Sole Val Rendena.
Un ambito d'indagine questo che sta portando avanti con sempre maggior convinzione la Fondazione Bruno Kessler, tramite la spin off Motorialab con Ceo Riccardo De Filippi, e le principali società impiantistiche del Trentino e che, a livello mondiale, pone la provincia di Trento decisamente all'avanguardia nella prevenzione degli incidenti e nell'offerta di un'esperienza legata allo sci sempre più completa e sicura.

Il lavoro di ricerca sviluppato da Motorialab con Cesare Furlanello e Andrea Gobbi, data scientist di FBK, è stato presentato a Squaw Valley in California alla principale conferenza mondiale per la sicurezza dello sci in pista.
Se in base ai dati del 2018 analizzati dall'Ufficio Prevenzione Infortuni svizzero (UPI) lo sci alpino si posiziona come sport relativamente sicuro, registrando un sesto degli di infortuni rispetto a quelli del calcio (per lo stesso numero di ore giocate) e la metà di quelli del tennis o della pallavolo e di questi ben il 78% sia rappresentato da quelli di lieve entità, la conferenza ha messo in luce come le persone che praticano lo sport outdoor siano ormai così numerose - e spesso anche impreparate - che il tema della sicurezza sta diventando un elemento importante di promozione e di qualità nella scelta della destinazione sciistica.

In questo contesto si inserisce il lavoro di ricerca svolto dal team di Trento, che, partendo dai dati raccolti dal sistema informativo Safe (lo studio coinvolge 36 comprensori sciistici italiani), mira infatti a rendere sempre più sicura la gestione della area sciabile e a fornire strumenti efficaci di prevenzione.
Proprio partendo dalla mappatura e analisi di tutti i soccorsi di varia entità registrati dal sistema in tempo reale, nella Skiarea di Campiglio (Pinzolo, Madonna di Campiglio e Folgarida Marilleva), ad esempio, Safe ha portato a interventi di miglioramento dell'orografia di due piste che, nella stagione successiva, hanno visto una riduzione dei soccorsi del 10% circa.

Ma l'obiettivo del progetto è ancor più ambizioso. Da un lato il prossimo passo, infatti, sarà quello di fornire agli sciatori strumenti utili come app e servizi dati per poter trarre il massimo dall'esperienza delle ore passate sulle piste attraverso, ad esempio, la costruzione di suggerimenti personalizzati (percorsi consigliati, il tipo di esperienza) in base a diverse classi di fruitori (famiglie, gruppi di persone o sciatori più o meno esperti). Dall'altro, si prospetta un collegamento tra i dati raccolti da Safe e il dato medico dell'azienda sanitaria provinciale grazie a progetti condivisi per arrivare a una valutazione completa della diagnosi degli infortunati.

I contatti sono già stati avviati con i reparti di radiologia degli ospedali di Tione e di Cles. «Il nostro servizio gratuito di soccorso piste, che è svolto da 17 addetti dipendenti della società e abilitati per il primo soccorso e all'uso del defibrillatore - commenta il direttore generale di Funivie Folgarida Marilleva spa Cristian Gasperi -, di fatto è diventato un riferimento per la clientela che si rivolge ai nostri incaricati per richiedere assistenza che in molti casi non riguarda veri e propri incidenti. Gli interventi riguardano casistiche varie che vanno dal semplice accompagnamento dello sciatore non più in grado di percorrere una pista da sci fino all'assistenza nei casi di veri e propri incidenti. La prevenzione perciò è il nostro obbiettivo principale e l'analisi puntuale dei dati raccolti grazie all'applicazione Safe ci consente ogni anno di migliorare in termini di sicurezza sulle piste mediante interventi mirati sui punti critici».

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