Il Covid e Black Lives Matter Ava DuVernay è sicura «Siamo di fronte alla Storia»

"Siamo in presenza della storia": Ava DuVernay sente nell'aria "le vibrazioni" di questi tempi "strani e importanti" che stiamo vivendo. Dal Toronto International Film Festival, in corso fino a sabato nella capitale dell'Ontario, la regista di film come "Selma", sulla marcia per i diritti civili di Martin Luther King in Alabama che aprì la strada al voto dei neri, si è detta convinta il 2020 è stato un anno epocale che sarà ricordato a lungo. "La gente lo ha capito. Ricorderemo dove eravamo e con chi eravamo - ha detto - per il resto della nostra vita".

La DuVernay è arrivata alla master class diffusa in streaming a causa del Coronavirus con una serie di film storici tra cui, oltre a "Selma", la serie su Netflix in cinque puntate "When They See Us" sul processo ai 'Central Park Five': cinque giovani di colore falsamente accusati dello stupro di una 'jogger' bianca in un fatto di cronaca che nel 1989 divise la città di New York. Nel 2016 Ava ha poi girato il documentario "13th" sull'"intersezione tra razza, giustizia e incarcerazioni di massa" negli Usa: il film prende il nome dal tredicesimo emendamento della Costituzione che nel 1865 abolì la schiavitù.

Sono tutti temi attualissimi alla luce delle violenze della polizia che hanno scatenato le proteste del movimento Black Lives Matter. "Sarà interessante - ha aggiunto la regista nel corso del video-incontro - vedere cosa faranno i cineasti del 2020, dal momento che ogni fatto di cronaca è registrato per la posterità con cellulari e body-cam". Come il video che ha fissato in 8 minuti e 46 secondi l'agonia del nero George Floyd, asfissiato sotto il ginocchio di un poliziotto bianco a Minneapolis.

Nel 2014 l'Oscar negato a "Selma" scatenò la polemica #OscarSoWhite che nelle ultime settimane ha portato le prime riforme di sostanza da parte dell'Academy of Motion Pictures per aumentare rappresentatività di film di minoranze nel canone dei premi. "Il mondo è cambiato", ha ammesso la regista entrata di recente nel board dell'Academy: "Mi capitava spesso in passato di andare a un evento dove ero la sola donna, la sola persona di colore nella stanza: ora quando mi succede mi stupisco. 'Cosa c'è di sbagliato con voi?'".

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