#MeToo, per Polanski è «isteria collettiva»

«Un’isteria collettiva» e «una totale ipocrisia». Così Roman Polanski ha definito il movimento #MeToo parlando con Newsweek Polska.


L’intervista al regista premio Oscar, pubblicata questa settimana, è stata rilasciata pochi giorni prima che l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences decidesse di espellerlo a causa delle note accuse nei suoi confronti di violenza sessuale su una minore. Ora, secondo quanto spiegano i suoi legali, il regista è pronto a presentare denuncia se l’Academy non tornerà sui suoi passi e non gli garantirà il diritto alla difesa.


Nella sua intervista Polanski, che si trovava in Polonia la scorsa settimana per promuovere ad un festival di Cracovia il suo ultimo film Quello che non so di lei , ha spiegato che il movimento #Metoo è «un’isteria collettiva del tipo che a volte si vede nella società». «Tutti cercano di iscriversi a quel movimento, soprattutto per paura», ha aggiunto paragonando questo comportamento al lutto pubblico della Corea del Nord per i suoi leader, quando tutti piangono così tanto che «non puoi fare a meno di ridere». «Per me questa è un’ipocrisia totale», ha sottolineato.


L’Academy, che tra l’altro conferisce gli Oscar, aveva deciso la scorsa settimana di espellere Polanski, insieme a Bill Cosby , specificando che l’attore e il regista non sono eticamente idonei a far parte dell’organizzazione. L’avvocato di Polanski in Polonia, Jan Olszewski, ha riferito che il regista ha risposto alla decisione dell’Academy con «indignazione», ritenendo che sia stata presa in violazione delle normative dell’associazione. Olszewski ha precisato all’Associated Press che non è stata data alcuna spiegazione delle motivazioni della decisione e non è stato garantito alcun diritto di difesa.

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