Moser scrive al figlio che ha scelto il «Grande Fratello» «Caro Ignazio, ora torna a casa e a lavorare con noi»

Fin dall'inizio Francesco Moser non aveva nascosto le proprie perplessità per quel figlio minore, Ignazio, che aveva deciso di mettersi in «vetrina» partecipando al Grande Fratello Vip. Con toni pacati aveva fatto capire di non aver gradito certe rivelazioni poco eleganti del figlio sulle sue conquiste e sulle sue performance amorose.

Nell'ultimo numero in edicola di Tv Sorrisi e Canzoni Francesco Moser ha affidato ad uno scritto, una lettera, le sue impressioni e i suoi consigli per quel figlio che, ha subito puntualizzato, «dovrebbe essere a casa».

Anzi, arriva anche un invito diretto a tornare a lavorare: «Qui c'è l'azienda di famiglia che ti aspetta».

«Caro Ignazio - si legge - noi siamo sempre qui dove dovresti essere anche tu: a casa. E ti aspettiamo. Lo sai che io non sono uno di tante parole ma qualcosa vorrei dirti, mentre ti vedo in tv».

La lettera prosegue con Moser che ammette di non essere abituato a guardare la televisione e soprattutto a vedere il figlio là dentro, in piscina piuttosto che in cucina.

Poi esce il Moser padre, educatore, capofamiglia. «Non capisco che ci fai tu lì, ti ho visto anche fumare, ma prima non fumavi. Perché chi corre e si dà da fare non può fumare. Ti ricordi, Igni? Tu che porti il nome del nonno Ignazio, di mio padre, nato nel 1897 e che ha fatto la Grande Guerra. Ti ho insegnato io a pedalare a due anni il triciclo, a 7 la tua prima gara in bici».

Ricordi, speranze, paure di padre nel vedere quel figlio spigliato ed educato, ma per certi aspetti ancora acerbo e fragile davanti alle telecamere. «Quando sei nato io avevo già smesso di correre - prosegue la lettera pubblicata su Tv Sorrisi e Canzoni - ma non ho mai smesso di esser me stesso. Essere un Moser vuol dire fare una vita di un certo tipo e credere in quello che si fa».

Parole pesanti quelle di Francesco, che richiamano all'ordine il figlio sui valori che lui gli ha insegnato, sui valori sui quali si fonda la «dinastia» dei Moser. Poi il pensiero si allarga e non è più solo per Ignazio ma per tutti i ragazzi. «Come tutti i giovani della tua età, anche tu hai avuto tutto. Ma nella vita non tutto è dovuto...

Bisogna impegnarsi e migliorare. Sempre. Solo così diventi davvero importante, sennò rimani come tutti gli altri. Ecco, è questo il sacrificio: qualsiasi cosa tu faccia, figlio mio, cerca di arrivare fino in fondo».

Moser invita poi il figlio a tornare nell'azienda di famiglia. «Il Grande Fratello? Prendilo come una parentesi, non di più». E dopo aver manifestato la voglia di avere tutti i concorrenti tra le vigne a faticare sotto la sua direzione Moser padre si addentra nel delicato argomento delle conquiste femminili del figlio.

«Tu sei ancora giovane ma non puoi continuare a cambiare ragazze. Prima o poi deve averne una sola e basta».

Dopo qualche frecciatina e qualche predica, papà Francesco chiude la lettera con un incoraggiamento.

«Noi siamo qui con te. Se vinci, vorrà dire che brinderemo tutti quanti a casa con tuo fratello Carlo, con tua sorella Francesca, con il nostro spumante Rosé. Mamma mi dice di dirti che ti vogliamo tanto bene». E a questo punto anche la commozione di Ignazio quando potrà leggere la lettera è garantita.

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