Cucina d'arte, da Van Gogh a Cezanne in un libro

Un paradiso di sapori, dopo tante nature morte. La cucina è un rifugio di creatività anche per celeberrimi pittori come Vincent van Gogh che sulle cipolle aveva parametri di gusto raffinati: le mangiava caramellate. Per altri grandi artisti il cibo era fantasia o comfort-food: Paul Cèzanne prediligeva la crema di acciughe provenzale, mentre Claude Monet non solo andava pazzo per i dolci ma ha scritto un ricettario.

Lo svela Let's Bake Art, libro della giornalista agrigentina Mariapia Bruno, che raccoglie 79 ricette d'artista, la maggior parte inedite. Un viaggio tra le tavole dei grandi pittori, scultori e fotografi del presente e del passato, che porta alla scoperta non solo delle loro opere, ma anche di piatti-capolavoro.

Let's Bake Art (Cuciniamo l'arte) accompagna il lettore attraverso un viaggio culinario intriso di rimandi alla storia dell'arte: dagli antipasti di Picasso alla pasta di Richard Estes fino ai piatti preferiti dal fotografo Steve McCurry. Un percorso conviviale tra arti visive e curiosità: microonde a go go nello studio di Man Ray o l'abilità di Frida Kahlo nel preparare saporite pietanze.

La lettura è un'occasione per capire come si è evoluta negli ultimi cinque secoli l'arte della cucina: dai maestri olandesi del Seicento che spesso ritraevano cibi, bevande e portate di ogni tipo, fino ai piatti futuristi e ai stravaganti menu di Filippo Tommaso Marinetti, che boccia la tradizionale pasta asciutta e promuove il vivace riso. «Vi siete mai chiesti se anche ai grandi artisti fosse venuta l'acquolina in bocca durante l'esecuzione di una natura morta con frutta e dolciumi?», a questa domanda ha voluto rispondere Bruno.

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