Rapporto Istat: Alto Adige e Trentino fra le zone in cui si beve troppo, allarme sbornia giovanile

L’Alto Adige soprattutto, ma in parte anche il Trentino, figurano ai primi posti della infelice graduatoria nazionale sull’eccesso di consumo di alcol. Il Sudtirolo, in particolare, si distingue per «binge drinking», cioè l’abitudine a concentrare in poco tempo, per esempio il breve volgere di una serata, l’assunzione di grandi quantitù di alculici o supealcolici.

La fotografia l’ha scatta l’Istat nella sua indagine «L’uso e l’abuso di alcol in Italia», riferita al 2014, riguardante persone oltre gli undici anni e pubblicata oggi. Proprio fra gli adolescenti si rileva un comportamento a rischio riguardante un giovane su cinque.

Secondo il rapporto, sono più di otto milioni i bevitori che in Italia eccedono rispetto alle quantità raccomandate dalle agenzie pubbliche, per non incorrere in problemi di salute.
Rispetto al 2013 si registra una lieve diminuzione dei consumatori a rischio sul totale della popolazione, dal 15,9% al 15,2%.

Comportamenti non moderati nel consumo di bevande alcoliche - informa ancora l’istituto di statistica - si osservano più frequentemente tra gli ultrasessantacinquenni (il 38% uomini e l’8,1% delle donne), tra i giovani di 18-24 anni (il 22% dei maschi e l’8,7% delle femmine) e tra gli adolescenti di 11-17 anni (rispettivamente il 21,5% e il 17,3%).

Per quanto riguarda i giovani tra i 18 e i 24 anni il fenomeno del «binge drinking», l’eccesso di assunzione di alcol in una unica occasione, coinvolge il 21% dei maschi e il 7,6% delle femmine.
«Tale modalità di consumo è ormai consolidata in questa fascia di popolazione - rileva l’Istat - e rappresenta la quasi totalità dei comportamenti di consumo non moderati».
Se si considerano poi i giovanissimi, 11-17 anni, la quota di quanti hanno un comportamento non moderato nel consumo di bevande alcoliche è pari a 19,4%.

Il consumo non moderato di alcol da parte dei genitori - sottolinea l’Istat - influenza il comportamento dei figli. Il 22,8% dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore ha un consumo di alcol che eccede le raccomandazioni ha anch’esso abitudini alcoliche non moderate; tale quota scende al 18,7% tra i giovani che vivono con genitori che non bevono o bevono in maniera moderata.

Chi eccede nel consumo di alcol spesso è un fumatore o un ex fumatore. Il 24% dei fumatori e il 22% degli ex fumatori hanno un comportamento di consumo che va oltre le quantità raccomandate contro il 10,7% dei non fumatori.
Tra i giovani di 18-24 anni che frequentano assiduamente le discoteche - prosegue la nota dell’istituto di statistica riguardante i dati del 2014 - sono più diffusi il consumo abituale eccedentario ed il binge drinking (32,4%) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,6%).

Stesse differenze si riscontrano tra frequentatori e non di spettacoli sportivi e concerti. I luoghi dove si eccede di più con questo comportamento di consumo a rischio sono nell’ordine: casa di amici o parenti (41,8%), bar, pub o birreria (27,4%), ristorante, pizzeria, osteria (24,4%), casa propria (23,8%), discoteca/night (13,3%) e, infine, con analoghe preferenze, luoghi all’aperto o strada (4,7%), e altri luoghi, come ad esempio posti di degustazione (3,2%).

Sul piano della distribuzione territoriale dei comporamenti eccessivi, si conferma la fotografia di un'Italia divisa, sia pure con qualche eccezione. Sostanzialmente più a rischio (con almeno uno dei comportamenti considerati) risultano le zone del Nord, in testa il Sudtirolo, nella fascia alle sue spalle Valle d'Aosta e Friuli, quindi nella terza fascia il Trentino, il Veneto, il Piemonte e sugli stessi livelli si collocano anche Sardegna e Molise. In linea generale il Sud Italia è quasi risparmiato da questa criticità sociale, salvo per alcuni dati riguardanti la Basilicata.

Per tornare all'Alto Adige, va rilevato che si trova in testa anche in relazione proprio al «binge drinking», abitudine storicamente assai diffusa nei paesi del Nord Europa, con le sbornie giovanili (e non solo) del venerdì o del sabato sera.

In questo particolare indicatore sulle bevute ad alta intensità il Trentino viene direttamente alle spalle del Sudtirolo, assieme a Friuli, Valle d'Aosta, Sardegna e Molise.

Se si guarda invece al consumo abituale di alcolici in eccesso, la prima fascia presenta ancora la Valle d'Aosta ma con la Liguria sui medesimi livelli. E qui Trentino e Alto Adige sono in posizione un poco più arretrata rispetto al resto del nord.

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