L'incontro con l'orso Parla il dodicenne: «Spero di rivederlo»

di Andrea Tomasi

Il giorno dopo l’incontro con l’orso, con un video che ha fatto il giro del mondo, il giovanissimo Alessandro Breda è tranquillo. L’adrenalina pare aver fatto più effetto sui familiari e sui compagni di scuola. Ieri mattina, dalla sua abitazione di Spormaggiore, ha partecipato alla sua solita lezione online, in collegamento video con l’intera classe (Alessandro ha 12 anni e frequenta la prima media della scuola Vielmetti di Denno).

Una lezione speciale: nell’aula virtuale gli amici e l’insegnante di musica, la professoressa Antonella Nicolini, gli hanno chiesto di raccontare del suo incontro reale, che più reale non si può. I compagni hanno ascoltato incantati le sue parole. Tanti di loro hanno visto più volte il video girato col cellulare da Loris Calliari, il compagno della mamma, Elisabetta Franzoi.

 

Quella di domenica doveva essere una normale gita in montagna, poco sopra Malga Prà da Giovo, sulla Contra, nel comune di Sporminore. Oltre alla mamma e Loris, c’erano i nonni materni (Maurizio e Teresa) e gli zii Giuseppe e Federico. Tutto è successo nella tarda mattinata. Attimi registrati con mano ferma e sangue freddo da Loris, ma quello che ha dimostrato grande naturalezza è stato proprio Alessandro: «Sono stato io a chiedere di prendere il telefono e fare un video». Erano da poco passate le 11. Il gruppetto di escursionisti si era attardato nel prato. Alessandro stava raccogliendo gemme di mugo quando si è trovato di fronte all’orso, ad una distanza di circa due metri.

Alessandro, cosa hai pensato in quel momento?

«Non saprei dire, ma non ho avuto paura».

Non ne hai avuta?

«No. Ho visto che non era aggressivo».

E cosa hai fatto quando te lo sei trovato davanti?

«Mi sono girato piano e ho chiesto a Loris di fare il video».

E poi?

«Ho chiamato mia mamma. Era con mia nonna.
Mio nonno Maurizio invece era più distante. Loris è stato calmo. Mia mamma e mia nonna invece hanno gridato: “Oddio!”»

Dal video si vede che tu eri abbastanza calmo. Sei sceso piano a valle.

«Sì. Poi l’orso si è allontanato. Abbiamo seguito i suoi spostamenti col binocolo. È stato bellissimo vederlo così da vicino, mi sono emozionato».

In montagna ci tornerai di sicuro.
Con quale spirito, dopo questo incontro?

«Con la voglia di rivederlo».

Lo avevi già ammirato da vicino?

«Così vicino mai... però è la terza volta che lo vedo. L’ho visto in autunno, prima del letargo, a circa 150 metri di distanza e poi una volta mentre si preparava la tana. L’ho visto col binocolo, con mio nonno».

Ci sono tante persone che hanno paura degli orsi. Dicono che non avrebbero dovuto riportarli sulle montagne del Trentino.
Tu che ne pensi?

«Io dico che sono le persone che danno fastidio agli orsi. Loro sono animali e hanno paura di noi. Le persone si comportano male. Se incontrano questi animali reagiscono in modo non corretto: fanno movimenti che non vanno bene, guardano l’orso negli occhi, urlano. Tutte cose sbagliate».

Tu sai cosa bisogna fare se si incontra un orso?

«Bisogna indietreggiare con calma. Bisognerebbe parlargli a bassa voce. Se diventa un po’ aggressivo ci si deve inginocchiare e coprirsi il collo».

E se diventa molto più aggressivo?

«Devi provare a “farti grande”».

Cosa vuol dire che devi provare a “farti grande”?

«Afferrare un bastone, cercare di spaventarlo».

Dove le hai imparate queste cose?

«Ho visto dei video e poi me ne ha parlato mio papà Manuel».

Cosa pensi di chi vorrebbe eliminare gli orsi?

«Non bisogna ucciderli, ma fare in modo che possano riprodursi e popolare la montagna».

Cosa hai pensato nei giorni in cui si dava “la caccia” ad M49?

«Ero dalla sua parte. Quando ha ucciso degli asini, tanti si sono arrabbiati, ma è sbagliato, perché fa parte della sua natura».

Mi hanno detto che tu sei un grande amante degli animali. Da grande ti piacerebbe fare un lavoro nella natura, a contatto con gli animali?

«Mi piacciono molto gli animali, ma non ho ancora deciso cosa farò da grande».

Ci complimentiamo con Alessandro e lo salutiamo. Sul finale dell’intervista è intervenuta la mamma Elisabetta che dice: «Beh... sul suo futuro è ancora presto per decidere, anche se l’anno prossimo Alessandro dovrà scegliere a quale scuola superiore iscriversi. Quel che certo è che ha una vera passione per gli animali. Lui ci dice sempre che vorrebbe salvare tutti gli animali».

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