Anche i cani reclusi in casa I consigli della veterinaria «Aiutateli giocando»

di Zenone Sovilla

In questi giorni di clausura molti di noi possono godere del conforto dei nostri amici pelosi, cani, gatti e altri animali domestici. Ma come cambia questa convivenza in questa cornice eccezionale? C’è ancora chi si interroga su norme e buone prassi, sia nella vita quotidiana in questo periodo di crisi sia in caso di emergenza. «Le urgenze veterinarie rientrano tra le motivazioni di necessità per le quali lo spostamento è consentito, ma va debitamente autocertificato dalla persona che accompagna l’animale in ambulatorio», spiega la veterinaria trentina Barbara Caneppele.

«Naturalmente - prosegue - deve trattarsi veramente di interventi indifferibili. L’esperienza di queste ultime giornate mi dice che ancora troppe persone non comprendono la differenza tra un caso improrogabile e una visita di routine, magari per il richiamo della vaccinazione al cane. In varie occasioni qui in ambulatorio abbiamo dovuto spiegarlo a chi ci telefonava chiedendoci appuntamenti per questioni secondarie. Le regole dell’accesso agli studi veterinari sono chiare e la Federazione nazionale ordini veterinari italiani ci aggiorna costantemente sui risvolti per la nostra attività. Operiamo solo su appuntamento, il primo contatto dev’essere telefonico, adottiamo ovviamente tutte le misure di prevenzione, a cominciare da mascherine e guanti. In ambulatorio si accede in numero contingentato, abbiamo modificato la sala d’attesa per far rispettare le distanze di sicurezza, le sedie sono più lontane, ci sono cartelli per spiegare che solo una persona può accompagnare l’anima».

Si è discusso parecchio, date le interpretazioni non univoche, degli spostamenti di persone che accompagnano fuori il cane.

«La passeggiata è permessa ma bisogna restare attorno alla propria abitazione o nelle vicinanze, naturalmente sempre mantenendo le distanze da altre persone. Il dettaglio chiaramente dipende anche dalle caratteristiche dei luoghi, bisogna usare la testa e ricordare che dobbiamo sforzarci di stare a casa per il bene di tutti. Di certo il cane non può essere utilizzato come una scusa per uscire in continuazione e spostarsi molto dal luogo di partenza. Quanto al l’accesso alle aree cani, è limitato a un animale e proprietario per volta, cinque minuti e poi si passa il turno, sempre osservando la distanza di prevenzione.
Va anche precisato che restano aperti i negozi specializzati dove rifornirsi di alimenti: questo spostamento rientra fra quelli concessi perché necessari, bisognerà tuttavia recarsi nell’esercizio più vicino a casa».

Quale consiglio si può dare per aiutare, in particolare, i cani abituati a muoversi molto, a sfogarsi all’aperto, ma ora costretti a una vita assai meno dinamica?

«Soffriamo noi umani e chiaramente soffrono anche loro. Certo, non succederà nulla di grave se per un po’ un cane non potrà uscire come al solito. Qualcuno, però, potrebbe faticare di più, se ha l’abitudine a fare molti chilometri tutti i giorni, andare nei boschi, in montagna. Se abbiamo un giardino, ovviamente, cerchiamo di attrezzarlo e di utilizzarlo per consentire al cane di stare all’aperto. Negli altri casi, facciamo uscite sotto casa brevi ma più frequenti. Inoltre, possiamo impegnarci in giochi di attivazione mentale, come cercare oggetti nascosti o delle crocchette. Si trovano in commercio e si possono naturalmente anche fare da sé, nel Web in proposito sono disponibili moltissimi tutorial. Si tratta di esercizi che stancano mentalmente il cane, facendolo rilassare e poi riposerà bene».

Per chi ha un cavallo in un centro ippico la situazione è ancora più difficile.

«Sì, le attività sono state sospese e gli animali possono essere mossi solo a mano dagli istruttori, che garantiscono anche tutti gli altri aspetti per il benessere».

comments powered by Disqus