L’amianto in Italia fa 6mila morti all’anno

«In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per l’amianto». Così il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela della salute’, oggi al Cnr a Roma.

«L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare - osserva Miani -. Nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto». «L’impatto dell’amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione europea (Gran Bretagna inclusa) - continua - è pari allo 0,7% del Pil dell’Unione europea”, circa 410 miliardi all’anno. “In Italia - sottolinea - ci sono 96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero dell’Ambiente».

«Per affrontare il problema in modo strutturale - conclude - è necessaria un’azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, per integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali».

Geologi, ancora problema irrisolto nel nostro Paese

«L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto, nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge che stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono)». Così Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi, al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela della salute’, oggi al Cnr a Roma. Il problema dell’amianto, spiega, «tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree». «Nel territorio italiano infatti - osserva Giovine - sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza». Per questo, conclude, «il Consiglio nazionale dei geologi con la Società italiana di medicina ambientale (Sima) intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre»”.

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