«Comuni ricicloni» Altavalle di bronzo

di Zenone Sovilla

Altri 25 comuni trentini che entrano nel gruppo dei virtuosi «Rifiuti Free» e Altavalle sul podio. Si tratta di municipalità dove la raccolta differenziata gira bene (80-90%), mentre il residuo secco annuo rimane sotto la soglia dei 75 chili pro capite.
In Italia sono 547 e di questi ben 75 si trovano in provincia di Trento. È uno dei dati del dossier «Comuni ricicloni 2019», diffuso da Legambiente. La graduatoria è stilata su base volontaria: per partecipare bisogna iscriversi e non tutti lo fanno. Ma ci sono anche quelli che vorrebbero ma non possono, perché non hanno ridotto fin sotto i 75 chili la frazione residua da avviare allo smaltimento (discarica o inceneritore, in qualche caso trattamenti di recupero di materia). Siamo di fronte alla fotografia di un processo che in molti territori è ormai in fase assai avanzata: l’obiettivo di legge del 65% di differenziata risulta consolidato per tante realtà; ma più complicata è la riduzione della quantità di residuo (così come della «purezza» del materiale raccolto per il riciclo).

Fino a qualche anno fa Legambiente puntava semplicemente a premiare la percentuale più alta di differenziata, ora dà la priorità alla riduzione della quota residua, che di per sé è un indicatore della qualità del sistema di gestione dei rifiuti e del livello di riciclo.
Le classifiche sono organizzate su scala regionale, provinciale nel caso del Trentino (assente Bolzano, che non ha i requisiti).
I comuni sono suddivisi in quattro categorie di valutazione: sotto i 5mila abitanti; tra i 5mila e i 15mila; sopra i 15mila; capoluoghi.

Incoronati anche i migliori consorzi, i vincitori per ogni categoria merceologica di rifiuto e i prescelti per una serie di premi speciali.
In provincia fra i municipi più popolosi, capoluogo a parte, figura la sola Pergine Valsugana, con un residuo secco di soli 35,5 chili annui a persona (e una differenziata che sfiora il 91%), dati che valgono anche il 33° posto assoluto in Italia.
Non sono presenti nelle graduatorie Riva del Garda, Arco e Rovereto, che non raggiungono la soglia del residuo.

L’Altopiano della Vigolana (36.3 kg, 86%) svetta nella graduatoria delle municipalità fra i i 5 mila e i 15 mila residenti (39° posto in Italia), seguono Baselga di Piné (36.4 kg, 86.3%), Vallelaghi (37,2 kg, 87,4%), Levico (39,6 kg, 85,7%) e Mezzolombardo (43,8%, 86,5%).
Nei centri più piccoli, medaglia d’oro in val di Cembra al comune di Altavalle (sorto dalla fusione di Faver, Grauno, Grumes e Valda). Qui la quantità di residuo indifferenziato è particolarmente bassa: 23,9 chili l’anno per abitante, siamo veramente dalle parti della filosofia «zero waste» (e la differenziata vola al 90,1%), con tanto di medaglia di bronzo nazionale. Per festeggiare il secondo posto provinciale basta attraversare la valle: siamo a Sover (25,6 kg, 92,7%) che precede Zambana (27,6 kg, 92,1%), Albiano (27,7 kg, 91,2%) e Nave San Rocco (28,1 kg, 91,6%).


Il capoluogo, con 71.7 chili di residuo (differenziata all’80,6%) si conferma fra i comuni «Rifiuti Free» (ma al 428° posto) e ottiene un premio per la qualità della raccolta di apparecchiature elettriche nei centri sopra i 40mila abitanti.

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