Il ministro Costa: a giugno scatta l'intesa nazionale anti-inquinamento

Un protocollo d’intesa di misure nazionali per la lotta all’inquinamento dell’aria, contenente gli impegni dei ministeri e quelli delle Regioni.

Questa la ricetta annunciata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ieri in audizione in commissione Ambiente alla Camera per contrastare lo smog.

Il protocollo - su cui si sta lavorando in questi giorni - sarà firmato in occasione della cerimonia di apertura del Clean air dialogue, in programma il 4 e 5 giugno a Torino. La proposta è il frutto del tavolo di lavoro cui partecipano i rappresentanti del ministero dell’Ambiente e degli altri ministeri competenti nei settori maggiormente responsabili delle emissioni (agricoltura, trasporti ed energia) a cui si sono poi aggiunti il ministero della Salute e il ministero dell’Economia.

Da maggio il gruppo lavora a Palazzo Chigi. Ogni ministero assume degli impegni precisi. Tra questi per esempio «il catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi; modifiche al codice della strada; aggiornamento sulle rinnovabili termiche; limitazioni agli impianti a gasolio; abbattimento delle emissioni di ammoniaca; formulazione di una proposta per introdurre il bonus malus sulle tasse automobilistiche».

«Da maggio di quest’anno - spiega Costa - il gruppo di lavoro ha iniziato ad operare presso il consiglio dei ministri e collegialmente si è deciso di inserire il pacchetto di misure nazionali in un apposito protocollo di intesa a firma della presidenza del Consiglio e di tutti i ministeri coinvolti».

Le misure del protocollo - viene rilevato - riguardano i tre settori maggiormente responsabili dell’inquinamento: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomassa. Su questi ogni ministero assume una serie di impegni.

Il ministero dell’Ambiente si impegna a coordinare un gruppo di lavoro sui sussidi ambientalmente dannosi; promuovere la sottoscrizione di accordi con le regioni coinvolte in procedure di infrazione; formulazione di una proposta di limitazione per la pratica di bruciare i residui agricoli. Il ministero dei Trasporti si impegna alla modifica del codice della strada sui limiti di velocità autostradali; previsione di un decreto che consenta l’utilizzo di veicoli elettrici quali monopattini e overboard, oggi non omologati per la circolazione; piste ciclabili e ciclovie. Il ministero dello

Sviluppo economico si impegna a un aggiornamento del decreto sulle rinnovabili termiche per introdurre requisiti ambientali più stringenti; formulazione di una proposta normativa volta a modificare l’attuale assetto dell’ecobonus per l’installazione delle stufe a biomassa; limitazioni agli impianti a gasolio. Il ministero delle Politiche agricole si impegna a promuovere presso la commissione Ue le misure di abbattimento delle emissioni di ammoniaca.

Il ministero dell’Economia si impegna a formulare la proposta per l’istituzione di un fondo da 400 milioni di euro l’anno per l’attuazione del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico e a formulare una proposta legislativa per introdurre il criterio di bonus malus nella determinazione delle tasse automobilistiche. Infine il ministero della Salute si impegna a elaborare linee guida e buone pratiche per la vivibilità dell’ambiente urbano e per promuovere la mobilità attiva.

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