Il Wwf sta con Jovanotti «Sarà un concerto verde»

di Sergio Damiani

Con Jovanotti per combattere contro l’abbandono della plastica. Con Messner nella tutela delle aree ancora integre delle Alpi tra cui però non si può inserire  Plan de Corones, da qualche decennio mecca del turismo di massa. È la posizione del Wwf sul concerto che Jovanotti, dopo 14 eventi musicali sulle spiagge italiane, terrà al cospetto delle Dolomiti il 24 di agosto. Lo spiega Gaetano Benedetto, direttore generale del Wwf Italia.

Come nasce la collaborazione tra una storica associazione ambientalista e un cantante di fama internazionale?

È stato Jovanotti a offrire la sua disponibilità per sostenere la nostra campagna internazionale contro l’abbandono delle plastiche,  argomento di grande attualità che tocca da vicino tutti noi. Grazie a Jovanotti riusciremo a raggiungere decine di migliaia di persone e famiglie sensibilizzandole su questo e su altri temi ambientali.

Prima di metterci la faccia il Wwf avrà preteso garanzie.

Per partecipare abbiamo sottoposto delle linee guida. Tra le condizioni poste c’era che i concerti non toccassero aree naturalistiche vincolate e che ci fosse una valutazione di incidenza anche per le location in stretta vicinanza con aree tutelate a livello comunitario.

Messner sostiene che Plan de Corones non è luogo da concerti di massa. La montagna andrebbe difesa...

Il Wwf è perfettamente d’accordo con i richiami di Messner alla sacralità della montagna, al silenzio, alla lentezza. Sono anche i nostri valori. Ma dobbiamo essere realistici e vedere cosa accade tutti i giorni a Plan de Corones che pure, sottolineo, è un posto molto bello.

Cosa accade?

Il comprensorio vanta circa 30 impianti di risalita che hanno una capacità di trasportare oltre 70mila persone ogni ora. Ci sono 500 strutture ricettive che ogni inverno registrano due milioni di pernottamenti. È una destinazione turistica abituata ad ospitare eventi di massa: dal Giro d’Italia, ai mondiali di sci fino ai concerti di Zucchero e Venditti.

Insomma, c’è posto anche per Jovanotti...

Il concerto di Jovanotti avrà comunque tutte le attenzioni, anche in campo ambientale, che merita. Non trasformiano però Plan de Corones nel romanticismo della montagna. Non difendiamo la percezione, erronea, di chi la mattina sale sul suo Suv, percorre chilometri per andare a posteggiare in quota, prende gli impianti di risalita, scia su piste spesso innevate artificialmente, si ferma a bere e ad ascoltare musica nei tanti locali della zona e alla fine pensa di aver passato una giornata nella natura.

Rimane il tema di fondo posto da Messner: la difesa della montagna da un turismo spesso invadente.

Questa è anche la nostra battaglia. Se ragioniamo di difesa delle Alpi ci sono tante cose che possiamo fare: aumentare decisamente la tutela degli ambienti ancora poco infrastrutturati cercando di ridurre gli impatti nelle stazioni di consolidata vocazione turistica. Va trovato il giusto equilibrio tra prospettive economiche e di vita delle persone che vivono nelle valli alpine e le indifferibili esigenze di tutela.

Jovanotti assicura che il giorno dopo il concerto Plan de Corones sarà più pulita di prima.

Posso dire che tutti gli aspetti organizzativi dei concerti sono stati pianificati nel dettaglio da Jovanotti e da tutta l’organizzazione. Grande attenzione è dedicata al recupero ed al riciclo delle plastica. Su questa vicenda si dovrebbe fare un  bagno di realismo: il problema dell’inquinamento da plastica è enorme. Occorre gridare per farsi sentire e se questo grido è una bella canzone coinvolgente ben venga.

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