Il lupo torna a predare: due vitelli in Val Duron

di Fabrizio Torchio

Due nuove predazioni avvenute nei giorni scorsi in Val di Fassa riportano l'attenzione sulla presenza del lupo e sulle misure necessarie a salvaguardare la zootecnia di montagna.  È accertata come opera del lupo la prima, quella di un vitello Highlander di alcuni mesi di età, avvenuta lo scorso 3 settembre presso malga Somaval in Val Duron, nel territorio di Campitello di Fassa, ad una quota di circa 1800 metri. Qui, parecchie decine di questi bovini originari degli altipiani scozzesi possono trascorrere anche la stagione fredda grazie alla loro adattabilità, e qui un vitello era stato sbranato nello scorso settembre. 

Anche la seconda predazione è stata ai danni di un vitello e, in attesa degli esiti delle verifiche, la si ipotizza collegata alla presenza in zona di un branco di lupi. Almeno cinque animali che in alta valle, dall'inizio dell'anno, hanno già predato 24 capi di bestiame. È un branco che, secondo gli esperti, si sarebbe mosso tra Fassa, Badia e Livinallongo, Fiemme: all'inizio dello scorso febbraio, in Val Badia, una fototrappola aveva immortalato due esemplari e tracce di lupo erano state poi rilevate a Dobbiaco (fonte: Dossier «Il Lupo in Alto Adige», Eurac 2017 ).  

Nel corso dell'anno, poi, svariati episodi di predazione di bestiame attribuiti al lupo si sono verificati in territorio trentino, dalla Val Venegia al Passo Fedaia, al Lusia, a Bocche, a Viezzena, con la comprensibile preoccupazione degli allevatori, interrogazioni presentate in Consiglio provinciale, incontri con esperti e tecnici alla ricerca di soluzioni che permettano di salvaguardare il pascolo e l'allevamento, dal momento che il predatore è ritenuto in espansione. Che la presenza del lupo sull'arco alpino italiano sia in crescita, lo conferma l'ultima relazione sulla specie, realizzata nell'ambito del progetto Life Wolfalps, e datata giugno 2017: Lo status della popolazione di lupo sulle Alpi Italiane 2014-2016 (con evoluzione dal 1996 al 2016 e aggiornamento 2016-2017 per le Alpi centro-orientali) .  

Nel 2015-2016 - vi si legge - la popolazione di lupo era di «almeno 31 branchi, 8 coppie e 5 individui solitari», animali presenti su 44 territori stabili documentati per «una stima minima di 188 lupi», per la maggior parte situati in Piemonte. La popolazione alpina «è attualmente in espansione verso le aree alpine centro-orientali, come evidenziato dapprima dalle presenze di singoli individui documentate negli ultimi anni nelle province di Trento e Bolzano, e dall'insediamento nel 2012 della prima coppia nel territorio della Lessinia, a cavallo tra Trentino e Veneto». Sulle Alpi orientali nel 2016-2017, spiegano gli autori dello studio, si è osservata una dinamica in crescita della popolazione con 2 branchi e 6 coppie documentate, di cui 2 branchi e 2 nuove probabili coppie in regione Veneto (da confermare), due nuove coppie in Trentino, una in provincia di Bolzano e una nuova coppia in Friuli Venezia Giulia.  

Oltre al branco gravitante su Val di Fassa e dintorni, nel Trentino sono presenti altri branchi e individui singoli: il branco «storico» dei Lessini fra le province di Trento e Verona - primo contatti genetico fra la popolazione italiana di lupo e quella dinarica -, un probabile nuovo branco sul gruppo del Carega (presenza documentata dalle fototrappole della Provincia), una coppia di lupi in alta Val di Non. Predazioni ad opera del lupo sono avvenute in Val di Rabbi e in Val di Peio. Sull'Altopiano di Asiago, un branco sporadicamente frequenta la parte trentina. Una coppia di lupi è segnalata sul Monte Grappa (Vicenza).

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