Orsi, mamme e piccoli sempre più a fondovalle Meno in Brenta, più verso l'asta dell'Adige Ecco la mappa degli avvistamenti in Trentino

Sempre meno nel cuore del gruppo di Brenta, sempre più nelle aree e sulle montagne circostanti, anche lungo i sentieri più battuti e vicino alle zone urbanizzate.

La «mappa» degli avvistamenti di mamme orso con le loro cucciolate pubblicata sul portale dedicato del Servizio foreste della Provincia - aggiornata a qualche giorno fa e comprendente le segnalazioni degli ultimi tre mesi, da aprile a giugno - mostra una concentrazione di femmine e piccoli soprattutto in bassa val d'Algone, val Manez e la zona del Lomaso per quel che riguarda l'area a sud del Brenta; il monte Gazza e il Soprasasso ad est; le pendici orientali dei monti Bedole e Rocca a nord-est. Senza contare altri avvistamenti in altre zone, affacciate sulla valle dell'Adige, come la val Gola, che dal Palon del Bondone cala verso Ravina, e l'area delle Tre cime.

«Non sono dati anomali - spiega Claudio Groff, coordinatore del settore «grandi carnivori» del Servizio Foreste e fauna della Provincia - dato che in questo periodo la quota in cui mamme e cuccioli si muovono non è tra le più elevate. Si va dai 600-700 ai 1.800 metri, con gli animali che si avvicinano alle zone coltivate anche per procurarsi qualche frutto, basti pensare alle ciliegie».

Groff pone l'accento anche su un altro aspetto: «Non stiamo parlando in questo caso di una mappa basata sulla geolocalizzazione con i radiocollari, ma sugli avvistamenti. È dunque inevitabile che questi si concentrino in zone maggiormente frequentate dall'uomo e, soprattutto, non è detto che zone che sulla mappa appaiono non frequentate dalle cucciolate ne siano effettivamente prive».

Le segnalazioni del periodo aprile-giugno 2017 sono caratterizzate comunque da una decisa differenza rispetto a quelle dell'analogo intervallo di tempo di un anno fa: allora segnalazioni erano arrivate anche dal versante orientale della Rendena e dai confini settentrionali, verso la val di Sole, oltre che dai boschi sopra Andalo e Molveno.

«Al momento - commenta ancora Groff - per quel che riguarda la frequentazione da parte degli orsi di aree abitate non risultano segnalazioni oltre a quella, dei giorni scorsi, relativa all'abitato di Ranzo. Questo è un bene, perché la discesa nei centri e nel fondovalle deve sempre rappresentare un'eccezione da parte dell'orso, sia per quel che riguarda il suo corretto rapporto con l'ambiente ed il cibo, sia per quel che riguarda la convivenza con l'uomo».

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