Ambiente e salute: a Levico convegno con molti esperti

di Zenone Sovilla

I medici possono svolgere anche il ruolo di presidio fondamentale sul territorio per prevenire le malattie correlate con l'inquinamento ambientale. Ma per poterlo fare devono essere informati e motivati. E non sempre lo sono. «C'è, anche qualche collega trentino che ha risposto al nostro invito dicendoci che le problematiche sanitarie legate alla contaminazione dell'aria, dei terreni e dell'acqua sono una boiata», osserva indignata Justina Claudatus, presentando all'Adige il convegno da lei coordinato «Ambiente, rischio salute», promosso dall'omonima organizzazione, che si terrà a Levico Terme dal 19 al 21 giugno prossimi.

Si tratterà di tre giorni intensi nei quali il palazzo delle Terme di Levico ospiterà alcuni dei massimi esperti italiani, che da anni si occupano di questa problematica troppo spesso negletta o minimizzata dalle agenzie pubbliche preposte alla tutela della salute.

Sono tuttora aperte le iscrizioni all'iniziativa, cui collaborano l'associazione Medici per l’ambiente Isde di Trento e l’Associazione italiana medicina ambiente e salute (Assimas), unite dallo scopo di «sensibilizzare tutti gli operatori sanitari sull'incidenza dell'ambiente e degli agenti inquinanti su alcune patologie croniche dell'uomo, come diabete, morbo di Parkinson, sclerosi...e sullo sviluppo di nuove patologie».

«Io stessa, come medico, mi sono resa conto che se la mobilitazione non parte dalla base, queste criticità rimarranno irrisolte: la classe politica e quella industriale, che pure subiscono a loro volta le conseguenze dell'inquinamento, non sono in grado da sole di affrontare seriamente queste problematiche. Purtroppo nelle istituzione pubbliche prevale ancora un atteggiamanento di scetticismo e di diffidenza, malgrado il quadro empirico sia ormai chiaro. Si tende a dare la precedenza all'immagine limpida del territorio Trentino, che non va appannata. E poi, si ripropone di continuo, ora per esempio nel progetto di centrale a biomasse a Novaledo, il dualismo lavoro-salute, con troppi decisori che a prescindere danno la precedenza al primo», sottolinea Claudatus.

Per quanto riguarda le situazioni che richiamano maggiormente l'attenzione, Justina Claudatus menziona la Valsugana, con la preoccupante «eredità» delle discariche di veleni (vedi la mancata bonifica di monte Zaccon) e il mix dell'inquinamento da traffico a motore e acciaieria di Borgo.

«Sempre in questa zona - aggiunge - abbiamo il problema della elevata presenza naturale di arsenico nell'acqua: esistono efficaci sistemi tecnologici di piruificazione ma gli enti preposti tardano nell'attuare un piano di salvaguardia della salute dei cittadini. Io stessa ho prescritto esami delle urine a dei pazienti e ho potuto verificare empiricamente valori eccessivi per questo veleno.

Un'altra questione ancora sottovalutata in Trentino riguarda gli effetti sanitari degli impiego di pesticidi in agricoltura, specialmente in val di Non.

In linea generale, come spiegherà al convegno l'epidemiologo genovese Valerio Gennaro, è essenziale che le autorità pubbliche mettano i medici in condizione di dare il loro contributo in termini di prevenzione delle patologie correlate con l'inquinamento ambientale. Perciò chiediamo che ci venga finalmente consentito l'accessodere ai dati epidemiologici raccolti dall'Istat: in questo modo potremo più facilmente esaminare i fattori di rischio presenti anche in ambito locale», conclude Justina Claudatus.

Qui sotto, il programma completo del seminario (la cui sede è stata spostata dal Palalevico al palazzo delle Terme), che viene presentato così: «Quando l’uomo si comporta come nemico nei confronti dell’ambiente, l’ambiente può trasformarsi in nemico per l’uomo. Lo scopo di questo convegno è sensibilizzare e informare su questa tematica gli operatori: medici, odontoiatri, veterinari, farmacisti, infermieri e fisioterapisti.
Parteciperanno relatori nazionali ed internazionali altamente qualificati, che dimostreranno, su basi scientifiche, l’importanza delle cause “ambientali” nel determinare le patologie croniche, e ribadiranno che è fondamentale vivere in un ambiente non contaminato per poter rimanere in salute il più a lungo possibile».

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