Filmato un orso, la Provincia: «È un figlio di Daniza» Dubbi della Lav che torna all'attacco sull'orsa uccisa

Con la fine del letargo si intensificano i movimenti degli animali nei boschi del Trentino e aumentano dunque le possibilità di documentare i loro spostamenti. Lo ricorda in una nota stampa la Provincia, che si riferisce in particolare al filmato, registrato ieri all’alba da un dispositivo automatico posizionato dal servizio foreste e fauna in valle Rendena, «con il quale è stata documentata la presenza solitaria di un giovane orso, di circa un anno di età, che potrebbe far pensare ad uno dei due figli di Daniza. Nella stessa giornata, un uomo ha avvistato un altro giovane orso, da solo, che potrebbe far ipotizzare la presenza anche del secondo esemplare».

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«Tutti gli elementi raccolti - scrive ancora la Provincia autonoma - fanno ritenere, pertanto, con ogni probabilità, che gli avvistamenti siano riferibile ai due figli di Daniza. Ciò costituirebbe una prima conferma delle ipotesi, da tempo avanzate dai tecnici, circa le buone possibilità che i giovani orsi, ormai di circa 15-16 mesi di età e di 40-50 kg di peso, abbiano superato bene la stagione invernale. Il monitoraggio genetico 2015, già cominciato, consentirà di confermare eventualmente tali presenze, anche grazie ai campioni organici che il personale forestale ha raccolto nei siti dove si sono verificate le segnalazioni riportate.

Il monitoraggio di queste ultimissime settimane ha consentito di accertare la presenza di tre cucciolate dell'anno scorso accompagnate dalle rispettive madri - piccoli quindi che hanno superato positivamente l'ultimo inverno - e almeno una nuova cucciolata (piccoli nati verso gennaio 2015)», conclude piazza Dante.

La Lav (Lega antivivisezione), non sembra però convinta dell’ipotesi che l’orso filmato e quello avvistato possano essere i due cuccioli della mamma, morta l’estate scorsa durante un tentativo di sedazione (su cui indaga la magistratura) a cura di personale provinciale.

Martedì la Lav, organizza una conferenza stampa, intitolata «#Siamotuttidaniza», in occasione dell’audizione in Tribunale del sodalizio animalista che si oppone all’ipotesi di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Daniza. La Lav ricorda che i decessi di orsi durante l’anestesia in Trentino sono troppi e parla di «indagini lacunose». Da qui la richiesta di nuovi accertamenti su responsabilità, anche politiche, in relazione al decesso di Daniza. Si chiede anche una verifica della legittimità dell’ordinanza di cattura emanata dalla Provincia l’anno scorso e anche della sorte degli orfani di Daniza.

L’associazione richiama anche il recente episodio della morte di un altro orso del progetto di ripopolamento Life Ursus, M6, causata probabilmente da avvelenamento.

«Il Trentino - scrive la Lav - garantisca la tutela della fauna selvatica».

Alla conferenza stampa di martedì parteciperanno: Massimo Vitturi (responsabile nazionale Lav caccia e fauna), Carla Campanaro (avvocato Lav) e Simone Stefani, responsabile dell’associazione in Trentino.

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