Provincia, ecco la manovra «Bond trentini» per finanziare le grandi opere pubbliche

La giunta provinciale ha presentato la manovra di bilancio. Un provvedimento, ha spiegato in videoconferenza ai giornalisti il presidente Maurizio Fugatti, «che ha forte caratterizzazione legata all’impatto Covid che abbiamo avuto sul 2020, che avremo sicuramente sul 21 e che avrà ripercussioni sul 22 e sul 23».

La manovra - che stima risorse per 4.4 miliardi sul 2021, 4.093 sul 2022 e 4.099 sul 2023 - prevede una mancato gettito di circa 350 milioni di euro (-10,2 % del Pil nel 2020), ma anche 100 milioni di euro in più per la spesa sanitaria. La Provincia conta su un Accordo tra le Autonomie speciali e lo Stato che, oltre a prevedere la riduzione provvisoria del concorso agli obiettivi di finanza pubblica da parte delle Autonomie speciali di 100 milioni di euro, ha previsto che il Tavolo Stato-Regioni finalizzato a monitorare gli effetti dell’emergenza Covid-19 effettui una stima aggiornata delle perdite di entrate per l’esercizio 2021 entro il mese di maggio. Tale data è stata fissata al fine di consentire, qualora necessario, un ulteriore intervento statale in tempo utile per la definizione dell’assestamento di bilancio da parte delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome.

«Nel 2020 il governo ha riconosciuto l’ammanco di bilancio, ora stiamo lavorando alla stessa cosa. Definiamo qual è la parte previsionale del Pil 2021 ma stimiamo un gettito che, se non sarà confermato, richiederà una trattativa nella quale siamo a buon punto per prevedere che nel corso del 2021, a maggio, giugno e luglio, ci sia un riscontro sul considerare i mancati gettiti sul 2021 e riconoscerli come è stato nel 2020», ha detto Fugatti.

Uno dei punti della manovra è il ricorso all’indebitamento: «L’obiettivo di legislatura è di mettere in campo in questi anni 21,22 e 23 una mole di nuovo debito pari a 300 milioni di euro sui tre anni. Andiamo a prenderli sulle possibilità di fare nuovo debito con i criteri che ci sono oggi, il secondo canale è quello legato al Recovery fund ed il terzo è quello dei nuovi spazi di debito che lo Stato potrà eventualmente dare e che noi abbiamo richiesto per Regioni come la nostra, sicuramente virtuosa, che quindi può fare nuovo debito».

Utilizzare i risparmi dei trentini per finanziare opere pubbliche è l’idea della giunta, che nel bilancio di previsione prevede di raccogliere circa 200 milioni di euro con il Fondo crescita (multicomparto), il Fondo immobiliare ed il Fondo alberghi facendo ricorso al capitale privato, con la promozione di «bond trentini», quindi coinvolgendo imprese e cittadini al finanziamento di infrastrutture strategiche provinciali.
«Dobbiamo essere chiari che non sarà un investimento che garantirà più ritorno, più cedole, più interessi di qualsiasi altro investimento. Non sarà così. Però essendo legato al sistema Trentino il risparmiatore potrebbe pensare che quello è un investimento utile e quindi mettere a disposizione le sue risorse. Bisogna dirlo non è che faremo un bond che rende di più di qualsiasi altro bond, non sarà così, però deve esserci la parte trentina che si fa sistema. È anche un pò una scommessa e non siamo così certi di vincerla», ha commentato Fugatti.

«Il risparmiatore deve sapere che mette risorse dove ci sono comunque soggetti finanziari che danno la garanzia. Dopodiché, dare la garanzia che questo investimento renda di più rispetto ad altri investimenti simili questo è un tema che non saremo in grado di risolvere. E allora deve essere visto come il sistema Trentino che si fa sistema e crede in un progetto, crede che quell’investimento deve essere fatto. È il sistema Trentino che crede nell’utilità di un determinato investimento perché sicuramente ci sarà un altro investimento che renderà di più finanziariamente di quello che rende la nostra iniziativa», ha aggiunto Fugatti.

Il risparmio privato in Provincia di Trento, dati recenti della Banca d’Italia, ammonta a quasi 5 volte un bilancio annuale della Provincia, quindi sono risorse importanti che potrebbero essere messe e a fattor comune a beneficio del sistema. C’è un risparmio che è canalizzato che è quello dei dipendenti pubblici e privati in Laborfonds, quello dei depositi postali Cassa depositi e prestiti, che sono due soggetti con i quali stiamo operando per attivare l’individuazione di queste Sgr dove ci saranno come quotisti Cassa del Trentino e anche Cdp e Laborfond», ha chiarito il dirigente generale della Provincia autonoma di Trento, Paolo Nicoletti, in collegamento con i giornalisti, a proposito di «bond trentini».

«L’obiettivo è fare in modo, su progetti di grande impatto sulla generalità dei cittadini, di immaginare dei bond territoriali dove il singolo cittadino possa sottoscrivere una o più quote magari con diverse pezzature come si è fatto in qualche Regione appunto per finanziare opere che abbiano un rendimento sicuro ed una prospettiva di realizzazione stabile. È evidente che è un percorso che si inizia, andranno richieste le autorizzazioni Consob e individuate le opere. Ma è un percorso che parte», ha aggiunto.

Nella manovra di bilancio c’è anche un capitolo relativo agli impianti di risalita: «Qualora ci fosse un forte calo del fatturato della stagione invernale viene previsto questo parziale ristoro di 5 milioni di euro. L’obiettivo, in qualunque caso, è quello che le società impiantistiche inizino a preparare la neve ed il demanio sciabile per essere pronti per una stagione che noi speriamo in tutti i modi di poter fare», ha spiegato l’assessore al turismo, Roberto Failoni.
Si prevede la possibilità di concedere contributi a parziale ristoro dei costi sostenuti dagli operatori economici per l’innevamento programmato. Inoltre sono previsti contributi agli operatori economici che assumono, entro il 31 dicembre 2020, per la stagione invernale 2020-2021, un numero di dipendenti adeguato rispetto a quello dei dipendenti assunti nell’anno 2019.

Nel settore termale sono previsti 1 milione di euro di contributi a favore degli operatori del settore termale a parziale copertura della perdita di fatturato subita nei primi nove mesi del 2020. Viene infine riproposto il Fondo per lo spettacolo anche per il 2021, con 250.000 euro a sostegno degli operatori economici e degli artisti del mondo dello spettacolo.

Nell’ambito delle fonti di finanziamento esterne previste, da cui derivare nuove risorse da immettere nel sistema, sono state trasmesse al governo 32 proposte progettuali per un volume complessivo di 2.033 milioni, a cui si aggiungono interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico e per la «transizione verde» per complessivi 165 milioni da intercettare attraverso il Recovery Fund.

Altro aspetto sono i Fondi strutturali europei 2020-2027, che dovrebbero aggirarsi sui 200 milioni, inclusa la quota a carico della Provincia. A ciò si aggiungono le risorse previste sul Programma di sviluppo rurale.
Si fa poi riferimento a finanziamenti statali ed europei, come avvenuto per i 120 milioni assegnati alla Provincia per la realizzazione di progetti di investimento in vista delle Olimpiadi 2026 Milano-Cortina.

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