Gestione di orsi, lupi e fauna fra Masé e De Col la giunta deve ancora «sistemare»

Tra Romano Masè e Raffaele De Col non c’è ancora un fine partita. Ieri, il vicepresidente e assessore all’ambiente della Provincia, Mario Tonina, ha spiegato alla prima commissione del Consiglio che «c’è un impegno del governo provinciale per una riassegnazione delle deleghe per ambedue i dirigenti generali interessati».

Com’è noto, dopo l’ennesima fuga di M49, la giunta (divisa al suo interno, Tonina non era d’accordo) ha respinto le dimissioni di Masé, ma gli ha tolto le deleghe sulla gestione della fauna e dei grandi carnivori, per affidarle al dirigente della Protezione Civil De Col “pigliatutto”, responsabile anche delle grandi opere, come l’irrealizzato Not (nuovo ospedale).

Ieri, i consiglieri del centrosinistra hanno chiesto conto di una scelta a loro dire incomprensibile. Tonina ha ricordato che le dimissioni di Masè sono state respinte della giunta, che ha solo riviste le competenze, confermandogli la fiducia e facendolo restare a capo del dipartimento agricoltura. «Non si capisce la ratio del provvedimento» ha detto Paolo Ghezzi di Futura 2018.

«La ciliegina sulla torta di una gestione disastrosa dei grandi carnivori, mirata solo al consenso» ha attaccato Ugo Rossi (Patt).

Affidare la gestione della fauna ad un dipartimento che non c’entra nulla come la protezione civile, è «una scelta illogica» ha aggiunto Alex Marini (5 Stelle). E che le ragioni del cambiamento tra i dirigenti non si capiscano, nonostante le spiegazioni dell’assessore Tonina, l’ha ribadito Giorgio Tonini (Pd), ricordando che sui grandi carnivori la Corte costituzionale «ha riconosciuto alla Provincia un’autonomia quasi di livello statale». Tonina ha ribadito: sulla gestione di orsi e lupi con il ministro dell’ambiente «non c’è sintonia».

 

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