Dal 3 giugno si riparte con i turisti tedeschi: c'è il "corridoio" dall'Austria

In Trentino e in Alto Adige la ripartenza del settore turistico passa attraverso il “corridoio”, che dal 3 giugno consentirà ai turisti tedeschi di attraversare l’Austria per raggiungere l’Italia, ma passerà anche attraverso i test Covid che saranno effettuati in larga scala - solo in Alto Adige - su chi opera nel settore turistico e - su base volontaria - anche su chi viene qui in villeggiatura.

«Dal 3 giugno, i cittadini tedeschi potranno venire in Italia e tornare a casa senza essere messi in quarantena. Nulla ostacola più che vengano in vacanza». Lo ha detto il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, sottolineando che anche le norme in vigore in Austria «riguardano solo l’ingresso nel Paese e non il transito, per cui i turisti tedeschi possono raggiungere l’Italia e l’Alto Adige». Il presidente della Provincia di Bolzano ha anche annunciato che prima dell’inizio della stagione, dipendenti del settore turistico, albergatori e le loro famiglie saranno sottoposti ai test necessari. C’è anche l’intenzione di offrire agli ospiti un test rapido. Il governatore altoatesino ha sottolineato che ciò non sarà obbligatorio né per gli ospiti né per le aziende e, «ovviamente, non sarà a spese della Provincia di Bolzano», ma «si tratta certamente di un buon segnale e di un contributo alla sicurezza». «In questo modo - ha concluso - il turismo può ripartire senza aumentare il rischio di contagio».

La decisione del Tirolo di opporsi all’apertura del confine verso l’Italia per timore rispetto alla situazione dei contagi in Lombardia ha portato a far saltare il vertice previsto per oggi a Innsbruck tra i tre presidenti, Maurizio Fugatti, Arno Kompatscher e Guenther Platter. A spiegare la motivazione alla base della decisione è stato ieri il governatore trentino: «La ragione ufficiale riguarda il fatto che non potevamo andare a Innsbruck perché con le attuali regole nel tornare avremmo rischiato la quarantena». Aggiungendo poi che «non ci siamo stracciati le vesti, nonostante il rapporto corretto con Platter - sottolinea Fugatti - perché il fatto che l’Austria non considera la riapertura del Brennero non va bene. Il vertice non si è svolto ufficialmente per i motivi che ho detto, ma anche per questo tema contingente». La questione, per Fugatti, «non mette a rischio né in discussione l’Euregio in sè, ma l’Austria deve considerare in chiave collaborativa il rapporto con l’Italia e i nostri territori e non invece a chiudere le frontiere. Il tema va affrontato tra ministri degli esteri, ma noi non possiamo fare finta di nulla».

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