Al bar e dal parrucchiere tra una settimana Fugatti spiazzato da Zaia punta al 18 maggio Via libera alla manovra da 150 milioni

di Francesco Terreri

Il governatore Maurizio Fugatti incassa il sì al disegno di legge anticrisi della Provincia, con la manovra da 150 milioni di euro e l’articolo 30, che prevede che, per consentire la ripresa delle attività economiche, la giunta possa dettare «prescrizioni di carattere organizzativo e sanitario anche ulteriori rispetto a quelle individuate nell’ambito dei protocolli condivisi di regolamentazione sottoscritti tra il governo o i ministeri e le parti sociali». In pratica riaprire negozi, bar, ristoranti e parrucchieri prima delle scadenze nazionali del 18 maggio e del 1° giugno. Ma il Trentino arriva troppo tardi.

Oggi alle 18 è in calendario il confronto tra i presidenti di Regione e il presidente del consiglio Giuseppe Conte, con i ministri della salute Roberto Speranza e degli affari regionali Francesco Boccia, sulle riaperture differenziate su base territoriale dal 18 maggio.

E i presidenti “amici” di Fugatti, in primo luogo il governatore veneto Luca Zaia, danno per scontato che il punto di caduta delle riaperture sia lunedì 18.

A Fugatti resta la possibilità di un’ordinanza, senza una vera copertura di legge come a Bolzano, per riaprire i negozi mercoledì o giovedì, ma a questo punto si tratterebbe di una scelta di bandiera, a rischio impugnazione, per guadagnare appena due o tre giorni. La verà novità che potrebbe uscire dal confronto col governo è che il 18, due settimane prima del previsto, aprano anche bar, ristoranti e parrucchieri, almeno nei territori dove la situazione epidemiologica lo consente, compreso il Trentino.

L’incontro delle Regioni col governo è stato sollecitato dallo stesso Fugatti con i presidenti di Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria e Veneto «al fine di avere assoluta certezza che le linee Inail per le riaperture siano disponibili entro mercoledì e che dal 18 maggio ogni territorio possa consentire la ripartenza.

Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà ad agire autonomamente». Il ministro Boccia, a stretto giro di posta, ha confermato al presidente della Conferenza delle Regioni, l’emiliano Stefano Bonaccini, che il confronto è convocato per oggi, lunedì. «Comprendo perfettamente - afferma Boccia - l’esigenza delle Regioni di avere un quadro che consenta loro di avviare le riaperture differenziate e condivido la loro esigenza di averlo in tempi brevi. Ringrazio i presidenti per il senso di responsabilità e per la condivisione con il governo dell’esigenza di avere linee guida nazionali elaborate dal comitato scientifico su proposta Inail, sulla cui base eventuali ordinanze regionali, emesse prima delle nuove misure, dovranno essere riformulate».
«Come governatori abbiamo sottolineato la difficoltà e l’incomprensione, alla luce dei dati sanitari, di pensare che alcune chiusure possano permanere ancora per settimane - sottolinea il presidente del Veneto Zaia - Pensiamo che, fatte salve le indicazioni della comunità scientifica, il punto di caduta sia il 18 maggio per le aperture. Parlo dei servizi alla persona, delle attività commerciali ancora chiuse, di centri sportivi e palestre». La novità in effetti sarebbe la riapertura anticipata, rispetto al 1° giugno, di ristorazione, centri sportivi, estetisti, barbieri. Ma proprio su bar e ristoranti, in Trentino rimangono nodi non sciolti dopo l’approvazione delle linee guida per la sicurezza senza Inail e sindacati.

Come detto, la legge Ripresa Trentino-2 è stata approvata ieri mattina alle 10.30 dopo oltre 24 ore di discussione anche notturna, con 30 sì, la maggioranza più Patt, Pd (tranne Luca Zeni che si è astenuto) e Upt, e 5 astensioni, i due consiglieri di Futura, Alex Marini del Misto e Filippo Degasperi di Onda Civica Trentina, oltre a Zeni.
Nessun voto negativo.

 

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