Lettera dello staff del Muse a difesa di Lanzinger

«Non riusciamo a capire cosa impedisce al professor Zecchi di essere più attivo nel suo ruolo di presidente; per dirne una, partecipando alle inaugurazioni portando un suo saluto e regalandoci un suo pensiero. O anche donandoci il piacere di conoscerci di persona, di illustrargli il nostro lavoro, di condividere idee e preoccupazioni». Lo scrivono in una lettera aperta al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e all’assessore alla cultura, Mirko Bisesti, 27 persone che lavorano a vario titolo nello staff del Muse di Trento dopo le parole di Zecchi, secondo il quale «Un consiglio di amministrazione, ha continuato, che fa troppo poco ed è il direttore, per quanto in buona fede, a portare avanti iniziative che il cda semplicemente ratifica».

I firmatari descrivono la «sorpresa» ed il «conseguente dispiacere nel leggere le affermazioni del nostro presidente professor Zecchi riportate dalla stampa circa la sua volontà di voler contare di più nell’indirizzare l’operato del Muse, essendo in ciò impedito - a suo dire - dall’azione del direttore Michele Lanzinger».

Nell’attaccare il direttore Lanzinger, il professor Zecchi - si legge ancora nella lettera - «non tiene conto che non accusa solo un individuo, un dirigente, ma tutto lo staff del museo che del dirigente segue le indicazioni in un costante confronto di idee, proposte e desideri - un confronto dialettico decisamente urbano e formativo per tutti, da sempre estremamente aperto, molto vivace, anche se a volte in contraddittorio. Auspichiamo quindi che il tanto tempo disponibile prima del termine del mandato del presidente favorisca l’instaurarsi di un rapporto di conoscenza e fiducia più tangibile», conclude la missiva.

 

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