Sardine, sale la febbre a Trento Attesi a migliaia in piazza Duomo

di Angelo Conte

Sono oltre 1.800 le adesioni su Facebook a tre giorni dall’esordio delle Sardine a Trento. E altre 5.500 circa si sono dichiarate come interessate a prendere parte all’evento previsto per venerdì in piazza Duomo a partire dalle 18.

«Crediamo che alla fine saranno più delle 1.800 persone che si sono già dette pronte a esserci - spiega Lorenzo Lanfranco, uno dei ragazzi che hanno fondato la sezione trentina delle Sardine - Stiamo definendo una serie di dettagli che chiariremo solo nei prossimi giorni». Probabilmente ci sarà un servizio d’ordine, ma anche su tale aspetto ci sarà una scelta ufficiale entro domani o dopodomani al massimo.
Il movimento delle Sardine, in questi giorni, ha visto una partecipazione molto forte nelle città in cui c’è stata la manifestazione.

«Ovunque c’è stata tanta partecipazione» sottolinea Lanfranco che spiega anche che come movimento delle Sardine «noi non nominiamo mai Salvini o la Lega» e rimanda quindi in questo senso al decalogo del movimento che contiene una serie di valori e linee guida per le Sardine.

Eccolo:

  1. I numeri valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esiste questo gruppo
  2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, bellezza, non violenza, creatività e ascolto
  3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le emozioni vanno allineate al pensiero critic
  4. Le persone vengono prima degli account social. Perché? Perché sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare
  5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella partecipazione
  6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo inclusivi
  7. Non siamo soli ma parte di relazioni umane. Mettiamoci in rete
  8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo empatici
  9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario
  10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio


A prendere parte alla manifestazione di venerdì sera a Trento, saranno in tanti. E tra gli oltre 1.700 già dichiaratisi pronti a partecipare, ci sono molti volti noti della società civile e della politica trentine. A partire da Sara Ferrari, Pd, ex assessore provinciale all’Università e ora consigliere provinciale di opposizione. Per continuare, sempre in area dem, con Elisabetta Bozzarelli che è consigliere comunale a Trento o Emanuele Lombardo, presidente della Commissione urbanistica del Comune di Trento.

Spazio anche a Fabio Pipinato, già al vertice dell’organizzazione provinciale dell’Unione per il Trentino, e da sempre impegnato nel sociale. O ancora, Massimo Toscanelli, ex Leu, oggi in èViva, nata appunto dalla scissione di quella esperienza.

Ma ci sono anche tanti altri che hanno deciso di esserci: tra questi, ad esempio, Lorenzo Pomini, da pochi giorni ex segretario della Cisl trentina, e Franco Ianeselli, attuale numero uno della Cgil provinciale. E ancora Luca Riccadonna, presidente dei Giovani cooperatori, Roverto Bortolotti, ex presidente degli Architetti provinciali.

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