Agricoltori, arriva la tassazione Irpef Roma introduce il prelievo dal 2021: sarà di 23 euro ogni 1.000 di reddito

di Angelo Conte

Arriva la tassazione Irper per i contadini e le imprese agricole professionali, ossia che hanno come attività prevalente quella di coltivatore. Lo prevede un articolo della finanziaria nazionale che, a partire dal 2021, indica nel reddito dominicale (cioè da terreni) e agrario (cioè derivante dall’attività di coltivazione) una voce da dichiarare, ai fini della tassazione Irpef, anche se solo al 50% della quota totale. La misura, secondo una prima stima, dovrebbe riguardare circa 7-8.000 imprese agricole in Trentino, ovvero quelle che oggi dichiarano ai fini fiscali.

«Si tratta di una tassazione limitata - spiega il direttore di Coldiretti, Mauro Fiamozzi - visto che si parla di 1.000 euro in media di reddito tra agrario e dominicale. E sul 50% di questa cifra si applica il primo scaglione dell’Irpef pari al 23%». Secondo una prima stima, si tratta di alcune centinaia di migliaia di euro di maggiori imposte che verrebbero applicate a partire dal 2021.

«Non è tanto la cifra quanto il fatto che si va verso una complicazione fiscale per gli agricoltori - sottolinea Fiamozzi - visto che oggi quelli con attività prevalente agricola pagano solo Iva». «Si tratta di una scelta che non incide particolarmente sui bilanci delle aziende - afferma Paolo Calovi, presidente della Cia - ma è una mazzata ulteriore sul piano morale. Anche perché non è che le cose vadano bene in questi anni per l’agricoltura nel suo complesso: tra danni del clima e quelli dei nuovi parassiti, l’andamento delle remunerazioni per le mele di pianure e per le uve che non sono certo eccelse, la situazione per gli agricoltori non è semplice. Se applicano alle imprese agricole le stesse imposte delle altre aziende, tutti gli imprenditori portano i libri in tribunale». Nella finanziaria nazionale l’articolo sotto accusa è il numero 21 intitolato «Esenzione Irpef redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali». La disposizione proroga «per l’anno 2020, il regime di esenzione fiscale - ai fini della imposte sui redditi delle persone fisiche - dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali», ma prevede, poi, «per l’anno 2021, che gli stessi redditi dei predetti soggetti (coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola) concorrono alla base imponibile dell’Irpef nella misura del 50%».

L'altro ieri lo stesso Fiamozzi era a Roma dove Coldiretti ha promosso l’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati sul territorio da cinghiali, lupi e orsi. Accanto ai vertici provinciali vi erano anche numerosi amministratori dei Comuni trentini coinvolti, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli.

«Siamo qui al fianco dei tanti allevatori trentini presenti per dire che l’agricoltura di montagna va tutelata dai grandi carnivori, il rischio sennò è lo spopolamento di questi territori. Come Provincia autonoma abbiamo una nostra legge che intendiamo far applicare, ma al tempo stesso dobbiamo portare anche a livello nazionale la tematica, al fine di individuare un fronte comune con tutte le altre Regioni», dice Fugatti. «Appoggiamo questa manifestazione affinché i territori possano avere una gestione della fauna selvatica incisiva», aggiunge Zanotelli.

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