La giunta abolirà i ticket sulle ricette: 5,8 milioni di costi. Gratis per tutti, anche i più ricchi

La giunta provinciale di Trento spenderà 5,8 milioni di euro di denaro pubblico per abolire il pagamento del ticket sulle ricette mediche per tutti (indipendentemente dal loro reddito.

È una delle novità importanti che la Giunta provinciale propone nella manovra economico-finanziaria 2020 è l’eliminazione dei ticket sulle ricette. Ammontano infatti a 5,8 milioni di euro le risorse messe a bilancio dall’esecutivo, come spiega l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana: «Si tratta di un segnale forte che vogliamo dare ai trentini per ridurre la spesa sanitaria. Il ticket era applicato indistintamente su tutte le ricette sia specialistiche che farmaceutiche - spiega ancora l’assessore Segnana -, la sua abolizione è una misura importante, perché ci consente di tutelare il diritto alla salute in particolare dei cittadini meno abbienti e quindi in definitiva di garantire equità, ma anche di salvaguardare la dignità e i bisogni di salute delle persone».

La nuova misura entrerà in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2020. Verranno eliminate sia la quota fissa di 3 euro sulle ricette per le prestazioni di assistenza specialistica sia la quota fissa di 1 euro sulle ricette per l’assistenza farmaceutica. Queste due misure di compartecipazione erano state introdotte il 1° giugno 2015 con le deliberazioni della Giunta provinciale n. 769 e n. 770 del 12 maggio 2015.

La misura, come detto, riguarderà tutti indistintamente come è già stato per gli abbonamenti gratis degli autobus per gli anziani: ricette gratis senza differenza di censo, per chi è povero come per chi ha un reddito milionario. E il ticket ce lo mette la Provincia con i soldi di tutti.


La giunta: non è possibile l'abolizione selettiva

Una tassa che viene abloita per tutti, ricchi e poveri. Ma, secondo la giunta provinciale, «l’interpretazione che viene data dal giornale l’Adige della decisione della Giunta provinciale di introdurre con la prossima finanziaria l’abolizione dei ticket sulle ricette mediche richiede un doveroso chiarimento».

Secondo la giunta provinciale «L’abolizione dei ticket infatti non può che essere generalizzata - indipendentemente dal reddito - in quanto si tratta di livelli essenziali delle prestazioni che per tale ragione, non possono essere ridotti selettivamente.
Nella sostanza comunque non viene meno la motivazione alla base di questa scelta, che va nella direzione di garantire a tutti il diritto alla salute, con particolare attenzione alle necessità dei cittadini meno abbienti e della classe media che non sono esenti per reddito e per patologia ma che non possono certamente dirsi privilegiati».


Il PD: in pratica aumentano le tasse ai poveri

Durissima la reazione del PD del Trentino, in un comunicato: «La Giunta Fugatti prima taglia 120 milioni di euro alla sanità trentina e aumenta l’irpef alla fascia più povera della popolazione (redditi fino a 20.000 euro, quindi 150.000 trentini), poi si giustifica dicendo che ci sono meno risorse, poi però toglie il ticket sulle ricette a tutti, senza distinzione di reddito. Costo preventivato 5,8 milioni di euro.
In pratica la Giunta aumenta le tasse ai più poveri per togliere il ticket sulle ricette dei più ricchi, o per pagare il biglietto dell’autobus gratuito a tutti gli over 70, ovviamente senza distinzione di reddito.
Che idea di equità sociale è mai questa? Il populismo è così: sembra far felici tutti, ma in realtà penalizza i più deboli».

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