Il Trentino ha davvero bisogno di una Commissione sugli affidi? Scontro in Consiglio provinciale

Il Trentino ha davvero bisogno di una «commissione di inchiesta del Consiglio provinciale» sugli affidi dei minori? E’ la domanda che sorge durante la discussione, in Consiglio, questa mattina.

A dare fuoco alle polveri, nella discussione in aula, è stato il consigliere provinciale di Futura, Paolo Ghezzi, all’attacco della maggioranza e della Lega: «Siamo in questa commissione per evitare che diventi un mostro. Per noi è già una cosa abnorme. Saremo attenti a quello che questa commissione farà per evitare che faccia dei danni».

Ghezzi ha poi ribadito: «Una commissione inutile e dannosa, mostruosa (per dare la caccia ai presunti mostri) dal punto di vista politico e giuridico, che dovrebbe verificare, tra l’altro, “l’adeguatezza del servizio sul piano delle risposte al bisogno affettivo”. Ho appena detto, in Consiglio provinciale, perché abbiamo detto NO alla commissione speciale di indagine in materia di affidamento dei minori, voluta dalla Lega Salvini Trentino per rilanciare la propaganda “Bibbiano” senza alcun fatto concreto o “fumus” di reato, nel sistema dell’affidamento in Trentino, che lo giustificasse, per stessa ammissione della capogruppo salvinista. Però nella commissione noi di Futura 2018 ci saremo, con la competenza l’esperienza e la sensibilità della collega Lucia Coppola, proprio per evitare che la maggioranza salvinista - che ha avuto questa pessima idea dopo richiesta delle “donne della Lega” compia mostruosità sulla pelle delle bambine e dei bambini, invadendo il campo dei servizi sociali e della magistratura, esponendo storie individuali delicatissime a due anni di commissione d’indagine. Materia infiammabile su cui la Lega Salvini Trentino soffia in modo irresponsabile».

A seguire è intervenuto Ugo Rossi che ha criticato la scelta della Commissione di inchiesta: «Il capo Salvini ha dato l’ordine di istituire una commissione in ogni regione sull’affidamento dei minori e la capogruppo della Lega Salvini l’ha proposta. Ma dare visibilità mediatica a casi delicati vuol dire fare ulteriore violenza sulle famiglie, sui padri, madri e figli. Le famiglie e i bambini non sono merce di propaganda politica. Per questo ci siamo, a malincuore, chiamati fuori».

Per la maggioranza, è intervenuta la capogruppo leghista Mara Dalzocchio, la quale spiega che la Commissione «è apolitica» e «non è contro qualcuno, ma per il bene dei bambini». La Commissione nasce - afferma - per le ragioni legate allo «scandalo di Bibbiano che si è allargato ad altre regioni. La richiesta di istituirla nasce dalle donne della Lega».

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