«Alex Marini mi stalkerizza» Vittorio Sgarbi furibondo

di Matteo Lunelli

«Ho fatto un’interrogazione che porterò in Parlamento e al ministro dell’Interno e poi ho intenzione di rivolgermi alla procura della Repubblica per stalking». Vittorio Sgarbi è furibondo. Nel mirino c’è il consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Alex Marini: i due, ormai da mesi, per usare un eufemismo si stuzzicano a vicenda. Ora una nuova tappa. Spiega il presidente del Mart: «Cerca di impedire cose normali, invece che favorire un’eccellenza del suo territorio la ostacola. E perché lo fa? Per attaccarmi politicamente. E allora visto che siamo colleghi politici, anche se io sono più in alto, uso anche io l’azione politica. Si sta comportando in maniera gravissima».

A far infuriare il professore, le cui frasi che riportiamo sono edulcorate da una serie di parole che non si scrivono sul giornale (nonostante il suo invito: «Lo scriva eh, mi raccomando»), sono state le richieste di accesso agli atti presentate da Marini. Che vuole controllare ciò che fa Sgarbi e chi paga quando arriva in Trentino.

«Marini approfitta del suo ruolo, non ne posso più. Farei prima ad andarmene dal Mart piuttosto che rispondere al direttore Mart Gianfranco Maraniello che praticamente ogni giorno mi chiama per dirmi quello che combina il pentastellato. È intollerabile ed è un’azione disonesta. Quando c’era la Vescovi facevano così? E io non prendo un euro per fare quello che faccio, mentre questo personaggio senza sale in zucca si porta a casa diecimila euro al mese per indagare su quello che faccio. Se vuole saperlo organizzo mostre, parlo di arte, cerco di portare in alto il nome del Mart. E il pranzo con Fugatti, Bisesti e altri operatori non so chi l’ha pagato. Quando l’ho chiamato per la questione delle tre palle alle Albere proponendogli di dire no insieme lui è sparito. E non risponde più al telefono. Se non la capisce con le buone allora divento cattivo e porto il caso in parlamento e forse anche in procura».

Da parte sua Alex Marini fa spallucce e sorride. «Mi spiace che il deputato Sgarbi non gradisca che io mi interessi alla tutela del Mart e alla verifica delle sue credenziali in quanto presidente di quell’ente. È un mio diritto e continuerò a esercitarlo a prescindere dal fatto che questo incontri la sua contrarietà. Quanto alle accuse di stalking, mi limito a dire che sono destituite di ogni fondamento e con tutta probabilità sono il frutto della sua creatività intellettuale».

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