Elezioni anticipate, la Lega fa la voce grossa Bisesti: «Vogliamo prenderci tutto»

di Matteo Lunelli

«Sono contento. Molto contento. La Lega c’è, è pronta a correre, anche in Trentino. E quelle percentuali delle europee le voglio aumentare, non ci accontentiamo, vogliamo prenderci l’Italia. Le ferie possono aspettare».

È felice il segretario della Lega trentina Mirko Bisesti. Salviniano convinto, da sempre, non può non esserlo seguendo il suo “capitano”, che ha lanciato la crisi di governo e vuole andare alle urne il più velocemente possibile, per capitalizzare nelle politiche quel 34% preso alle europee del 26 maggio scorso, addirittura 37,7% in Trentino.

Bisesti, ora cambia l’agenda.

Esatto: non più maggio 2020 come prima scadenza elettorale, ovvero le comunali, ma ottobre 2019.

Correrete da soli?

Lo vedremo, nelle prossime settimane ci sarà una definizione delle eventuali alleanze, sia a livello nazionale sia a livello locale. Ci sono delle questioni aperte, Forza Italia sì o no, Toti sì o no. Ci sarà una linea nazionale data dalla segreteria nazionale che avrà ovviamente una ricaduta locale.

Insomma, decide Salvini. Che per ora ha lasciato intendere di una Lega che corre da sola salvo poi cercare alleanze parlamentari. In ogni caso rispetto al 4 marzo 2018 è cambiato tutto?

Decisamente, lo dicono gli ultimi numeri e lo dicono i sondaggi: i rapporti di forza con le altre forze politiche sono molto cambiati in questo anno e mezzo e la politica insegna che bisogna tenerne conto.

Un anno e mezzo fa vennero eletti tre (su sei) non leghisti grazie ai voti della Lega.

Le proporzioni sulle candidature dipendono dalle eventuali alleanze e comunque vengono decise a livello nazionale. Dipende se correremo con qualcuno ed eventualmente con chi: in questo momento tutte le ipotesi sono aperte.

In caso di alleanze, in Trentino c’è il Patt “libero”, in cerca di una “fidanzata”.

È una questione che si vedrà. Essendo un partito locale la decisione sarà locale. Un dialogo con loro c’è, dei contatti ci sono stati e ci sono: la scadenza di ottobre accelera inevitabilmente queste parole.

Gli avversari vi preoccupano? In Trentino un Pd insieme a Futura, Patt, civici, Upt in una sorta di Grosse Koalition vi potrebbe mettere i bastoni tra le ruote?

Il Pd faccia quello che vuole. Non ci interessa.

Se la legge elettorale resterà uguale bisogna trovare sei nomi, tre alla camera e tre al senato, per i collegi trentini. Avete già sei leghisti pronti? Conosciuti, preparati e affidabili per andare a Roma a governare, magari pure a prendere delle cariche?

Questo è l’ultimo dei problemi. I nomi sono l’ultimo dei problemi. Nell’ultimo periodo sono felice perché si sono avvicinate alla Lega tante persone con competenze e molto formate. E poi lo dimostrano le suppletive: Martina Loss e Mauro Sutto magari non erano molto conosciuti, ma a noi servono persone che lavorino, non nomi. E loro due stanno lavorando sodo e bene.

Salvini ha lanciato la crisi in maniera ben poco istituzionale, nei tempi, nei modi e nelle parole. Non crede?

No, assolutamente. La crisi l’ha lanciata a Roma e non a Milano Marittima, non è una crisi in bermuda. Ad agosto tutti lavorano e la situazione dopo gli ultimi scontri non era sostenibili, siamo arrivati oltre il limite. Non per noi, ma per gli italiani.

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