Vitalizi, riduzioni fino al 70 per cento Gli assegni passano da 4.127 a 1.500 euro

di Nicola Marchesoni

Un taglio. Pesante. Ai vitalizi degli ex consiglieri regionali. Una sforbiciata che in alcuni casi arriverà fino al 70% degli assegni in essere. E per la Regione un risparmio annuale di almeno un milione di euro all’anno.

Se il disegno di legge sul ricalcolo dei vitalizi su base contributiva, come previsto dall’accordo Stato-Regioni, approvato ieri dall’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale diventerà legge ci saranno notevoli ripercussioni per la vita di decine di ex consiglieri.
Il disegno di legge, prima di arrivare in aula, sarà discusso in Prima commissione, dove già c’è un’altra proposta di riforma dei vitalizi che porta la firma dei M5s.

La Regione ha iniziato da tempo a effettuare i ricalcoli. I più penalizzati sarebbero i consiglieri regionali che hanno svolto più di due mandati tra gli anni ‘60 e ‘80. Una buona parte di questi vedranno passare il proprio vitalizio mensile dagli attuali 4.127 euro lordi a 1.500 euro.
Il disegno di legge della presidenza del Consiglio regionale introduce anche un limite massimo e minimo alla cifra del vitalizio percepibile. Non si potrà prendere più di 4.127 euro e meno di 1.300 euro.

«Sono soddisfatto - dichiara il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher - del testo che è stato approvato. Anche noi passeremo in tempi rapidi al sistema contributivo, come nel resto d’Italia. Io spero che l’iter del ddl di cui stiamo parlando passi al più presto e si concretizzi». E aggiunge: «Sono fiducioso. Ricordo comunque che da qualche anno per i nuovi consiglieri provinciali i vitalizi sono stati aboliti. In questo siamo stati una delle realtà italiane più virtuose».

Roberto Paccher non teme che ci sia il rischio che il processo venga arrestato per dei ricorsi degli ex alla giustizia: «La Consulta e, per quanto riguarda i parlamentari, la Cassazione si sono già espressi chiaramente a tal proposito. I tagli non violano la Costituzione, siamo tranquilli». E sostiene che la Regione non è in ritardo: «Prima di muoverci abbiamo aspettato la sentenza della Corte Costituzionale che doveva pronunciarsi su una serie di problemi sollevati da alcuni ex consiglieri regionali. Abbiamo lavorato con la massima trasparenza nell’interesse dell’ente pubblico e dei cittadini».

La partita dei vitalizi è seguita con estrema attenzione dal M5s, che da tempo sta pressando la Regione per concretizzare le varie proposte e arrivare a una soluzione definitiva.

Il consigliere provinciale Alex Marini è duro: «A inizio aprile la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province di Trento e Bolzano ha approvato  l’Intesa  per attualizzare i vitalizi degli ex consiglieri regionali al sistema contributivo ormai applicato a tutti gli italiani. Il M5s si è dato subito da fare affinché le cose procedessero spedite. Oltre a sollecitazioni verbali ha presentato interrogazioni e una proposta di legge per sollecitare l’Ufficio di Presidenza regionale ad attuare le disposizioni della legge di bilancio 2019». Il pentastellato affonda il colpo: «Purtroppo le risposte alle nostre domande sono sempre state vaghe mentre il disegno di legge non è ancora stato posto in discussione. Di fatto l’Ufficio di presidenza fino ad ora ha menato il can per l’aia evitando di affrontare la questione e dilazionando tempi. La nostra fiducia è esaurita».

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