Reinhold Messner: riaprire i passi dolomitici? Una pessima idea

Reinhold Messner (nella foto) boccia la scelta della giunta provinciale di non imporre nella prossima estate limitazioni al traffico sui passi dolomitici. 
«Non riesco a capire - afferma il Re degli ottomila - il senso di questo provvedimento. Le montagne richiedono silenzio, rallentamento e un paesaggio incontaminato. Le Dolomiti sono il nostro capitale e dobbiamo tutelarle, anche in vista del futuro: tornare indietro e riaprire i passi non è una scelta intelligente, anzi è la peggiore». La leggenda dell'alpinismo mondiale ribadisce pensieri già esposti in diverse altre occasioni: «Non è ammissibile che in alta quota ci sia la stessa aggressività, lo stesso rumore, lo stesso inquinamento atmosferico dei centri urbani. La gente viene da noi dalle città e trova tutto questo, forse ancora peggio. Vi sembra possibile che mentre si scala una montagna non si riesca nemmeno a dialogare con i compagni a causa del frastuono provocato dal traffico? È una follia. Mi sembra incredibile che alcuni non riescano a comprenderlo». 


Attacca la Lega: «Dovrebbe essere un partito che si batte strenuamente per la difesa del territorio, in questo caso non lo sta facendo. Prima o poi finirà anche l'era del Carroccio, forza diretta da un personaggio che non mi piace per niente, parlo di Matteo Salvini, ma che al suo interno ha delle figure di spessore come il governatore del Veneto Luca Zaia».
Reinhold Messner torna a battersi per la difesa delle Dolomiti: «Ci sono alcune giornate in estate che, arrivando a questi passi, si è circondati da una quantità tale di automobili e motociclette che non si vedono più nemmeno le montagne. Bisogna puntare sulla mobilità alternativa e integrata. Se proponessimo ai turisti un sistema dei trasporti che funziona bene, il problema dell'intasamento dei mesi estivi provocato dall'eccessivo passaggio di auto e moto non dico che si risolverebbe ma quasi». E tira una frecciata agli albergatori dei passi dolomitici: «So che in passato mi hanno criticato, non polemizzo. Mi sento solo di invitarli a puntare sulla qualità ed a smettere di pensare che si può guadagnare scommettendo sulla quantità e basta. Sulla lunga scadenza è una scelta perdente. Rivedano le proprie idee e si impegnino piuttosto ad allungare la stagione turistica. Dobbiamo riuscire a arrivare a tenere vivi i passi per almeno 11 mesi all'anno».


Nel dibattito interviene pure Annibale Salsa, membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco. «Io non mi schiero né con chi vuole la totale chiusura al traffico sui passi né con coloro che ritengono superflui i divieti. Bisogna trovare un giusto equilibrio, il tempo stringe. Ci deve essere un tavolo di confronto tra il Trentino e le regioni limitrofe per individuare una linea comune». Uno dei modelli da copiare, a suo avviso, dovrebbe essere quello svizzero. «In questa nazione ci sono tante località nelle quali è proibito l'uso delle auto. Sono quelle che registrano un incremento maggiore di turisti. Prendiamo Zermatt, provate a prenotare una camera di un hotel del posto: difficilmente riuscirete a farcela, anche se siete disposti a pagare cifre considerevoli».
Come fatto da Reinhold Messner, Annibale Salsa ritiene che si debba potenziare in Trentino Alto-Adige l'intero sistema dei trasporti: «Quello attuale ha diversi margini di miglioramento. Per convincere una persona a non muoversi in macchina è necessario proporle treni, bus e altri tipi di collegamento ben integrati e rapidi. La Svizzera ce lo insegna».

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