Pd, sui Civici Bozzarelli attacca Filippi

«Se c'è un modo per far fallire dei progetti politici sul nascere è quello di improvvisarli a pochi mesi da una scadenza importante come quella di ottobre. Che serva un progetto nuovo per il Pd del Trentino, con modi e forme da condividere, è evidente. Ma questa non è una novità e non è nemmeno solo la conseguenza dei risultati delle elezioni del 4 marzo». Elisabetta Bozzarelli , consigliera comunale del Pd a Trento, e tra coloro che preferiscono il Rossi bis alla proposta di Tonini e Filippi di superare il Pd stesso a ottobre per fare fronte comune con i civici di Francesco Valduga per fermare la Lega. «Un percorso volto alla maggior autonomia e al maggior radicamento territoriale del Pd trentino, volto a creare un campo politico ampio in grado di includere tutte le forze democratiche, popolari e riformiste del Trentino, - ricorda Bozzarelli - era stato promosso con la nostra mozione nel congresso del 2016. La nostra mozione proponeva un percorso che se attuato avrebbe sicuramente anticipato, e non rincorso, una evoluzione del partito che sarebbe ora probabilmente anche un credibile laboratorio politico per l'evoluzione del partito nazionale. Contro quella mozione vi fu un'alleanza ampia, tanto ampia da apparire forzata, che pensando di poter sopravvivere grazie al credito renziano. Appaiono quindi curiose, e come spesso accade intempestive, le esternazioni di Elisa Filippi , che di quella alleanza in chiave nazionale fu tra le principali attrici e che è stata negli anni successivi tra le principali detrattrici - spesso nell'ombra - di un progetto di riforma del Pdt in chiave autonoma e territoriale». E il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi (Pd), sulla questione Valduga aggiunge: «L'innovazione passa dall'apertura dei partiti non dalla loro dissoluzione. Io non mi sento meno civico di altri».

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