Pd: «Recuperare i civici o sarà il disastro»

Evitare il muro contro muro tra progetti politici simili (il centrosinistra autonomista e i Civici di Francesco Valduga) e la «nascita di due centri che favorirebbero solo la consegna delle chiavi allo straniero, cioè alla Lega, della Provincia. E il Trentino non se lo merita». Giorgio Tonini , ex senatore del Pd, lancia un appello affinché si eviti di andare alle elezioni divisi tra due progetti che sulla carta sono alternativi alla destra salviniana e di assegnare da subito le chiavi della Provincia al centrodestra.

Dentro la minoranza Pd, Elisabetta Bozzarelli chiede al partito di «essere responsabili e tenere unita la coalizione il più possibile, provando a essere aperti a una figura che la tenga unita. Ci vuole però prima di tutto massima attenzione ai temi dello sviluppo della nostra comunità. Su quelli non si scherza, si fa una alleanza su quei temi e non si deroga».

Anche dalla giunta arriva un richiamo a una alleanza coerente e non a imbarcare chiunque pur di vincere. «Non si vince con la paura di perdere. Non si vince pensando del di essere più bravi e più puri degli altri. Non si vince neppure con la finzione di una coalizione del “dentro tutto e tutti” pur di stare lì a difendere il potere. Ma soprattutto prima di vincere e per vincere occorre avere un’idea e un progetto. Quello di un Trentino e di un’Autonomia in cammino verso il futuro. Che per una comunità politica progressista vuol dire un futuro con più lavoro e più diritti sociali, più ambiente, più impresa che innova ed investe, più formazione e in generale più beni comuni da condividere con solidarietà. Rimettersi in cammino allora. Con chi? Con chi non vuole stare fermo, con chi vuol mettere passione, competenza, responsabilità al servizio della comunità. Con chi accetta il rischio di perdere pur di far vincere il Trentino. Con chi non vuole tirare a campare e sta dalla parte di un cambiamento serio e affidabile. Sennò è meglio camminare da soli» spiega infatti Alessandro Olivi sul suo profilo Facebook.

Da parte sua l’ex segretario provinciale del Pd e attuale assessore comunale ai lavori pubblici Italo Gilmozzi spera di non vedere una coalizione in pezzi e lancia un appello all’Upt: «Non si rilancia la coalizione uscendone. La coalizione è un valore aggiunto, non va sprecata».

A chiedere un supplemento di discussione per evitare «il disastro» di consegnare il Trentino alla Lega e ai suoi alleati è, appunto, l’ex senatore Tonini. «Se i partiti del centrosinistra e i civici vanno divisi vince la destra. Occorre trovare un punto di incontro, senza sciogliere i partiti del centrosinistra o, dall’altro lato, far sedere a un posto a tavola e basta i Civici. In mezzo ci sono tante possibilità, occorre andare al confronto senza pregiudiziali o veti. Per il Patt o c’è Rossi o niente. Per i Civici occorre che si sciolgano i partiti o niente. Per il Pd o questo o niente. Invece se si vuole evitare il disastro serve una lista civica forte che può anche legittimamente rivendicare la candidatura alle presidenza e poi liste di area e di partito, ad esempio. Insomma ci si può sbizzarrire, altrimenti se si va divisi si dà la vittoria a tavolino a Salvini».
Intanto il Pd rischia di perdere un altro pezzo importante per le candidature alle provinciali: anche Violetta Plotegher viene data come fuori dal Pd in vista delle elezioni di ottobre, imitando Mattia Civico e Donata Borgonovo Re.

Per capire cosa accadrà alla coalizione occorre attendere la prossima settimana: mercoledì l’assemblea dirà sì o no a Rossi presidente, entro il fine settimana ci sarà il parlamentino Upt che dovrà dire se resta nel centrosinistra o va con Valduga.

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