Ugo Rossi: «Vado avanti, parliamo di cose da fare»

Dopo lo strappo sul suo nome arrivato nella riunione di martedì sera con il Patt che si è alzato dal tavolo con gli alleati e se ne è andato, il presidente della Provincia, Ugo Rossi, spiega di «andare avanti» e rilancia: «Dopo il festival dell’economia intendo proporre un incontro programmatico con tutti coloro che vorranno esserci per avviare una discussione sul Trentino del futuro». Rispetto alla discussione che sta avvenendo in queste settimane sul suo nome da parte del Pd in particolare, la definisce «surreale», per il fatto che «le elezioni sono vicinissime, e occorre essere in grado di andare a parlare ai cittadini delle cose che sono state fatte e delle cose, anche innovative, da fare».

Insomma, il presidente della Provincia sottolinea che nessuno ha voglia di rompere e ulla spaccatura che è avvenuta sul metodo all’interno della maggioranza nella riunione di martedì sera Rossi spiega la sua versione.

«Dico solo una cosa: il Patt non è uscito e nemmeno il presidente Rossi. Noi vogliamo, come Patt e come presidente, essere con coerenza un serio argine all’avanzata dei nazionalismi e della chiusura. Noi ci siamo e aspettiamo che anche altri aderiscano e ci aiutino a costruire l’idea di un governo serio e responsabile che valorizzi ciò che assieme come centro sinistra abbiamo fatto ma anche tutto quello che insieme potremo fare anche col contributo di nuove forze territoriali e civiche».
Rossi spiega che su due aspetti posti dagli alleati di governo, ossia sulla composizione della coalizione, che il Pd e l’Upt stanno cercando di aprire ai Civici di Francesco Valduga e a Leu o alla parte che ci starà, e sul rilancio del programma, lui e il Patt ci sono.

«Noi siamo pronti a discutere su come innovare i contenuti e questo lo facciamo e lo faremo anche nell’incontro dopo il Festival dell’economia» e anche ad «aprire la coalizione» assicura il governatore. Su tali aspetti, però, Rossi, come già ha sottolineato la delegazione del Patt nel corso della riunione di martedì sera, chiede di fare in fretta. «Questa operazione va fatta in tempi straordinariamente brevi, perché siamo alla fine di maggio e poi dopo giugno ci sono i due mesi estivi in cui si rallenta l’attività e poi, a quel punto, le elezioni saranno dietro l’angolo».

Per l’attuale governatore la possibilità che si rompa l’alleanza è lontana: «Non credo che ci sia e mi auguro anche che non ci sia», ma certo se gli alleati diranno che non va bene Rossi «si prendono la responsabilità di sconfessare un’esperienza. Perché dire non va bene Rossi vuol dire sconfessare un’esperienza che secondo noi è corretto che vada avanti, l’esperienza e non Rossi, anche se poi le persone hanno bisogno di un nome nel quale riconoscersi».

Se, invece, «questa esperienza la si vuole portare avanti seppur rinnovata e allargata va bene. Si tratta di assumersi delle responsabilità. Noi vogliamo cominciare a dire che è tempo di comunicare in maniera chiara cosa siamo stati in grado di garantire e cosa possiamo garantire e che tipo di visione abbiamo per il territorio nei prossimi 10-15 anni. Questo è quanto le categorie sociali e cittadini ci chiedono e già con l’assestamento abbiamo iniziato a fare questo» conclude il presidente della Provincia.

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