Elezioni: il punto fermo è Franco Panizza Poi le sfide Dellai-Fugatti e Mellarini-Malossini

di Luisa Maria Patruno

Restano poco più di due settimane per definire le candidature per le elezioni politiche - la scadenza è il 29 gennaio - possono sembrare pochi giorni, ma anche un'eternità: l'esperienza insegna che spesso all'ultimo minuto arrivano le sorprese. Allo stato, comunque, sono ancora molte le forze politiche in alto mare e molti i tasselli mancanti, mentre ci sono alcuni punti fermi destinati a resistere fino alla fine.  

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C'è un sole intorno al quale sembrano ruotare tutti i ragionamenti che riguardano i candidati del centrosinistra autonomista ed è Franco Panizza. Il senatore e segretario del Patt ha posto come condizione per lasciare tre collegi uninominali al Pd di mantenere il collegio senatoriale di Trento. Il Patt sa che tanto è più facile aggiudicarsi il deputato grazie al secondo posto nella lista bloccata Svp-Patt che con il collegio. La coalizione di centrosinistra autonomista è quasi certa di conquistare due seggi ed entrambi andranno alla Svp-Patt per via della norma speciale per le minoranze linguistiche. Nel listino il Patt vorrebbe mettere Emanuela Rossini, in subordine si valuta il nome di Patrizia Pace, segretaria del Patt di Mezzolombardo, mentre Panizza non vuole schierare la consigliera Chiara Avanzo per non perdere un consigliere provinciale (subentrerebbe Roberto Bettinazzi che non è più del Patt). 

Bloccato il collegio senatoriale di Trento è il Pd a rivendicare quello per la Camera. Il candidato naturale dovrebbe essere il deputato uscente Michele Nicoletti, ma nel Pd trentino non gli è stata riconosciuta alcuna precedenza. È stato solo il segretario nazionale Matteo Renzi a sollecitare una collocazione sicura per lui, nell'incontro di martedì con il segretario provinciale Italo Gilmozzi. Per questo ha suggerito di proporre Nicoletti per il collegio della Camera della Bassa Atesina, posto sicuro perché il candidato è sostenuto da centrosinistra e Svp e oltre tutto in Alto Adige non hanno ancora individuato un nome di spessore. Renzi vuole inoltre fare pesare alla Svp e al Pd bolzanino il fatto che se concederà la deroga per la ricandidatura di Gianclaudio Bressa, sponsorizzato dalla Volkspartei, in cambio dovranno sostenere Nicoletti. Se l'idea andasse in porto - per ora ci sono forti resistenze - a Trento potrebbe essere candidata Maria Chiara Franzoia, sostenuta da focolarini e dall'assessore provinciale Luca Zeni. Per le altre due candidature restano i nomi di Elisa Filippi e Alessandro Olivi, visto che Lucia Maestri ha detto di essere disponibile solo per Trento. Considerato che il collegio della Valsugana è ritenuto il più difficile, se il centrosinistra lo vuole conquistare dovrà schierare il nome più forte, quindi il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, o ripescare quello del senatore uscente Giorgio Tonini, eletto in Valsugana, che però avrebbe necessità di una deroga ai limiti di mandato. Filippi potrebbe essere messa in Vallagarina. Difficile infatti che oltre al collegio di Bolzano i trentini possano ottenere il primo posto utile del listino per la Camera (capolista potrebbe essere Graziano Delrio), che andrebbe a una altoatesina. 

La certezza dell'Upt è la candidatura del segretario Tiziano Mellarini nel collegio per il Senato della Vallagarina (mentre per il centrodestra c'è Mario Malossini) e di Lorenzo Dellai alla guida della nuova lista Civica popolare per la Camera. Ma ben sapendo che non è certo che la lista superi il 3% e soprattutto scatti un seggio in Trentino, Dellai potrebbe essere candidato anche sul collegio della Valsugana. In alternativa c'è l'ipotesi di una donna, come Ilaria Vescovi . 

Sul fronte del centrodestra, le certezze sono ancora meno. Di sicuro sarà candidato Maurizio Fugatti, capolista della Lega e su un collegio - vorrebbe la Valsugana - e il neoacquisto di Forza Italia, Manuela Bottamedi . Ci sarà poi Andrea de Bertoldi per Fratelli d'Italia. Per il resto, Sergio Divina si vede la strada sbarrata da Fugatti anche se ha ricevuto l'offerta di passare a Forza Italia eventualità che però il senatore respinge: «O con la Lega o non mi candido». Ci sono poi altri ex forzisti corteggiati, ma che non hanno ancora sciolto la riserva. 

Certa è poi la ricandidatura del deputato 5 Stelle Riccardo Fraccaro nella lista per la Camera e forse anche sul collegio di Trento: per i collegi i nomi li sceglierà il capo Luigi Di Maio.

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