Rosatellum e minoranze Biancofiore contro Mattarella

«Spiace che il Presidente della Repubblica Matterella, o meglio i suoi uffici, non abbiano voluto rilevare l’enorme vulnus democratico e costituzionale che esiste nel Rosatellum in relazione alle norme speciali per il solo Trentino Alto Adige, adottate con la scusa delle minoranze.

Nel Rosatellum infatti non solo si sconfessa il Mattarellum, ideato proprio dall’attuale capo dello Stato, che prevedeva lo scorporo proprio per consentire equilibrio tra maggioranze e minoranze politiche ,ma anche perchè sulla materiale elettorale in merito alla minoranze linguistiche esiste chiaro inoppugnabile pronunciamento della ormai famigerata Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Nel caso «Silvius Magnago e Südtiroler Volkspartei c. Italia» del 1996-( e già dovrebbe far pensare che un partito politico che siede nel parlamento italiano faccia ricorso contro l’Italia ) ricorso n. 25035/94, decisione del 15 aprile 1996 , infatti il ricorso era stato rigettato in quanto  nell’interpretazione della Commissione - non è possibile rinvenire nell’art. 3, Prot. 1, CEDU alcun vincolo per gli Stati contraenti rispetto all’opzione per un sistema elettorale in luogo di un altro, fermo il carattere libero e democratico delle elezioni, dal quale rimane esclusa qualunque obbligatorietà di previsione di forme di c.d.
discriminazione positiva a favore delle minoranze. In altri termini, tra gli scopi della Convenzione non è possibile individuare alcuna forma di tutela elettorale per le minoranze nazionali, i caratteri del diritto a elezioni libere e democratiche riferendosi alla sola dimensione nazionale. Come noto , gli Stati membri  hanno l’obbligo di conformarsi  alle decisioni CEDU e la corte costituzionale nei nuovi ricorsi annunciati non potrà non tenerne conto».

Lo scrive in una nota Michaela Biancofiore, parlamentare FI e Coordinatore del Trentino Alto Adige.

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