Referendum Di Battista a Trento

di Veronika Gamper

È arrivato anche a Trento il #IoDicoNoTrenoTour organizzato e promosso dal Movimento 5 Stelle. Il comizio tenutosi in Piazza Garzetti ha visto la partecipazione di alcuni tra i più importanti esponenti politici del Movimento sia nazionali sia locali tra cui Alessandro Di Battista, Riccardo Fraccaro, Giovanni Endrizzi, Giorgio Sorial, Alberto Zolezzi, Federico D'Incà, Andrea Cioffi, Paul Köllensperger e Filippo Degasperi. 

Scopo del comizio era cercare di spiegare le ragioni del «No» al Referendum del 4 dicembre che vuole modificare il testo costituzionale. Dal palco i portavoce hanno spiegato qual è il reale intento della riforma Renzi-Verdini-Boschi che mira in realtà a loro giudizio a togliere potere decisionale ai cittadini: il Senato non sarà più eletto dai cittadini, ma anzi nominato dai partiti, i consiglieri regionali avranno il privilegio dell'immunità, i sindaci potranno svolgere anche la carica di senatori quindi coprire un doppio incarico e infine regioni ed enti locali si vedranno esautorati dei loro poteri in relazione alla difesa ambientale e del territorio locale. Illustrate le conseguenze pesantissime che secondo i vertici grillini incideranno sull'autonomia del Trentino Alto Adige, tra cui l'impossibilità di difendere le specialità e peculiarità della regione.

Il tutto mantenendo i costi pressoché pari a quelli attuali a dispetto della legge taglia-stipendi promossa dal Movimento che farebbe risparmiare ben 87 milioni di euro senza toccare la Costituzione. Di fatto non c'è bisogno di riformare per poter contenere i costi. 

Il dibattito è caldo e particolarmente sentito dalle centinaia di persone che ieri sera hanno occupato la piazza.

I temi sono tanti dallo sviluppo economico, il cui vero ostacolo è la corruzione, alla fuga dei cervelli, al reddito di cittadinanza. Quando Di Battista sale sul palco è accolto calorosamente dalla platea e tocca subito la centralità e l'importanza che oggi ha il voto a seguito anche delle grandi vittorie a Roma e Torino. Sollecita poi la discussione soffermandosi sulle dichiarazioni di Renzi, sulle dimissioni che dice farà se passasse il No. Immaginando che non lo farà, Di Battista afferma «ci penseremo noi a ricordargli ogni momento ciò che ha detto».

Poi saluta la piazza con un affettuoso: «Viva il Trentino Alto Adige, viva Trento» e passa la parola al collega e amico Riccardo Fraccaro. Anche Fraccaro sottolinea l'importanza di dire No perché far passare la riforma significa togliere diritti e quindi democrazia.

Infatti si definisce orgoglioso di tutti i No che ha detto al partito democratico. «Dire No - aggiunge - è un segno di libertà». La posizione del Movimento è quindi chiara: dire No è dire Sì al popolo italiano. Sarebbe paradossale, secondo il Movimento, far modificare la Costituzione da un governo votato con un premio di maggioranza, premio tra l'altro dichiarato incostituzionale.

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