Sempre più trentini si curano fuori provincia Per l'Azienda sanitaria «danno» da 16,5 milioni

Questa la cifra spesa dall'Apss negli ultimi 10 anni sotto la voce prestazioni sanitarie extra-territoriali

Il saldo negativo della mobilità sanitaria riferito alla provincia di Trento risulta stabile a 16,5 milioni di euro negli ultimi anni. È quanto emerge dalla risposta dell'assessore alla sanità, Luca Zeni, all'interrogazione del consigliere Claudio Cia incentrata sulla mobilità passiva dal 2006 al 2016, ovvero sull'andamento delle prestazioni sanitarie effettuate dai trentini fuori provincia.

A commentarla divulgando il documento è lo stesso Cia che afferma che il saldo negativo fornito da Zeni «conferma le sue preoccupazioni», anche se poi aggiunge: «L'assessore evidenzia che pur trattandosi in termini assoluti di un importo sicuramente non trascurabile, in termini relativi una quota abbastanza marginale, rappresentando meno del 2% del bilancio complessivo dell'Azienda sanitaria».

«Una parte significativa del saldo negativo - riporta Cia - è da attribuirsi alla quota legata ai trapianti d'organo che le strutture trentine non sono autorizzate ad effettuare, che incidono per oltre 4,2 milioni di euro e, dall'altro, alla quota di mobilità sanitaria dei cittadini dell'ambito del Primiero che gravitano per motivi territoriali e di confine sull'ospedale di Feltre, per oltre 3,3 milioni di euro».

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