«Valdastico, noi saremo decisivi sul percorso» Rossi: senza il nostro consenso la strada non si fa

Il presidente della Provincia interviene su uno degli argomenti più discussi delle ultime settimane

di Angelo Conte

Sul tracciato della Valdastico la delibera del Cipe (il Comitato interministeriale che ha deciso sull'opera) prevede che «il Trentino sia coinvolto anche come comunità locali e che ci sia una nostra possibilità di veto sul tracciato. Se non rispetterà le sensibilità dei nostri territori e non sarà in grado di risolvere anche i problemi trentini di traffico, come quelli della Valsugana, diremo no». Il governatore della Provincia, Ugo Rossi, commenta così la decisione presa nell'ultima seduta dal Cipe sul futuro dell'A31, ovvero su quale sarà il tracciato della nuova arteria progettata dalla Serenissima. Per Rossi sono due gli aspetti principali della decisione che sono a favore del Trentino. Il primo è il fatto che «la delibera del Cipe ha richiamato il nostro accordo e nella correzione della stessa che abbiamo potuto effettuare è stato precisato che non si tratterà di una autostrada e che c'è un percorso partecipato da rispettare» per definire il tracciato.

Nella delibera c'è «il richiamo alla legge, e quindi ci deve essere una progettazione fatta nell'ambito del Pup, con un percorso fatto assieme alla Serenissima che è la maggior interessata e che si farà carico di sviluppare le idee progettuali». Ma poi, sottolinea ancora Rossi, «governo e Serenissima devono attuare i meccanismi partecipativi sul territorio trentino» rispettando i paletti posti dalla Provincia. «Noi abbiamo messo in chiaro che non deve essere un collegamento autostradale o un progetto che preveda un semplice buco che collega il Veneto con l'autostrada A22, ma serve una progettazione che risolva i problemi trentini, come quelli di sgravare la Valsugana, altrimenti siamo da capo».

Per Rossi la decisione del Cipe di recepire l'accordo tra Roma, Veneto e Trentino del comitato paritetico disegna uno scenario diverso. «Due anni fa avevamo davanti un nostro no secco e una sola ipotesi che era quello di fare un buco sotto le montagne del trentino che collegava l'A31 con l'A22. A questa idea diciamo di no ancora, mentre oggi ci si può sedere attorno a un tavolo per parlare del collegamento tra Veneto e Trentino con delle idee progettuali che occorre ricondurre all'interesse del nostro territorio». Rispetto all'ipotesi di uno sbocco a Mattarello o a Rovereto Rossi chiede di restare uniti. «Mattarello o Rovereto? Non è il momento oggi di dividersi sulle ipotesi progettuali, occorre partire anche lì col piede giusto. L'accordo prevede che noi siamo presenti, vediamo cosa è possibile e ragionevole fare. Noi pretendiamo di esserci, ma non siamo noi a proporre idee e soluzioni, serve che la Serenissima avvii la sua progettazione».

Rispetto alle quattro corsie, cui il Pd ha detto già di essere di fatto contrario, perché, come ha spiegato il segretario provinciale Italo Gilmozzi, a quel punto non ci sarebbe una differenza tra l'autostrada voluta dai veneti e la superstrada futura seppure senza pedaggio, Rossi considera la discussione prematura. «Inviterei tutti, visto che se ne sentono di ogni, ad aspettare. Prima occorre sedersi al tavolo e constatare che abbiamo cambiato completamente prospettiva, siamo riusciti, e ne vado un po' fiero, assieme al ministro Delrio a cambiare la prospettiva della Valdastico rispetto a quello che c'era solo due anni fa in agenda». 

Alla Serenissima, in base all'accordo recepito dal Cipe, spetterà di condividere la progettazione con il Trentino «rispettando le comunità locali e le condizioni giuridiche e sostanziali». Ovvero quelle per cui «se non c'è una progettualità che rispetta le comunità e le condizioni dei trentini, la Provincia può bloccare tutto». Ma come proseguirà l'iter per arrivare alla progettazione? «Dentro l'accordo c'è la necessità di fare un confronto con le comunità, visto che si passa attraverso la procedura prevista per modificare il piano urbanistico provinciale. Ci sarà sul tracciato un doppio controllo sia della Provincia come istituzione sia come comunità. Quando il procedimento partirà, chi ha l'onere di progettare dovrà sedersi con le comunità locali e con noi e condividere il tracciato pubblicamente». Di fatto resta il «potere di veto della Provincia sul tracciato non concordato, perché possiamo bloccare tutto sul Pup».

Rossi si dice soddisfatto poi del fatto che «Delrio ha sempre rispettato e non ha mai accostato minimamente la questione della Valdastico con l'A22. All'inizio del ragionamento fatto sull'A22 con Kompatscher e il governo, lì subito si disse che erano due cose separate, che non c'entrano nulla e in questo Bolzano è stata utile e alleata. Tutta la vicenda segna un punto a favore dei territori di incontrarsi e parlarsi sia nel metodo sia nella capacità progettuale».

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