120 profughi nelle strutture parrocchiali, accordo raggiunto

Sinergia tra Curia e Provincia per accogliere i richiedenti protezione internazionale

Al via da questa settimana in Trentino l'accoglienza dei profughi richiedenti asilo nelle strutture della Diocesi di Trento, come sollecitato da Papa Francesco nel settembre scorso. Sono complessivamente 120 i migranti che troveranno posto in una ventina di strutture parrocchiali o diocesane, distribuite sul territorio provinciale, che offriranno vitto e alloggio ai migranti. A stabilirlo è un Protocollo d'intesa sottoscritto oggi dall'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, e dall'assessore provinciale alle politiche sociali, Luca Zeni.

Il documento prevede che gli alloggi siano messi a disposizione del Dipartimento della salute e della solidarietà sociale della Provincia in comodato di uso gratuito dalla Diocesi di Trento, che ha speso 200.000 euro per l'adeguamento delle strutture. La Provincia si farà carico di 5 operatori e 1 coordinatore gestiti dalla Caritas e dalla Fondazione comunità solidale e degli altri impegni relativi all'accoglienza dei profughi (l'onere finanziario dell'accoglienza è sostenuto dallo Stato).

Già in questa settimana 29 profughi saranno ospitati nei comuni di Arco, Castellano, Noarna, Vigalzano di Pergine e Mollaro. Entro fine anno, terminate alcune opere di sistemazione, saranno destinati all'accoglienza ulteriori appartamenti in Val di Non, Vallagarina, Valsugana e nella zona dell'Alto Garda e Ledro. "Il dovere di accogliere è anche un dovere di riconoscenza - ha affermato l'arcivescovo - e anche noi trentini siamo stati accolti quando eravamo migranti, è un dovere cristiano: qui siamo in una situazione felice e siamo grati di vedere la collaborazione tra Chiesa e Provincia autonoma. Sono orgoglioso - ha aggiunto - di come la comunità cristiana trentina abbia risposto all'appello, rivelando ancora una volta la profonda radice evangelica che la anima". 

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