Arresto di Assange, accuse a Londra E Pamela Anderson lo va a trovare

Ingiusto e inumano: così l'attrice Pamela Anderson, ex star di Baywatch, ha definito oggi il trattamento inflitto dalla giustizia britannica a Julian Assange, dopo aver visitato l'attivista australiano fondatore di Wikileaks nel carcere di massima sicurezza inglese di Belmarsh in cui è stato rinchiuso in seguito all'arresto reso possibile il mese scorso dalla revoca da parte dell'Ecuador dell'asilo concesso sette anni fa nell'ambasciata a Londra.

L'attrice, sostenitrice da tempo della causa di Assange, a cui è vicina anche personalmente, ha chiesto con le lacrime agli occhi aiuto all'opinione pubblica.

"Sarà una lunga battaglia" contro l'estradizione negli Usa e "lui - ha detto - ha bisogno del nostro sostegno. Ha sacrificato troppo per farci conoscere la verità, ora dobbiamo salvargli la vita, di questo si tratta".

Il redattore capo di Wikileaks, Kristinn Hrafnsson, ha criticato l’arresto di Julian Assange come «un’azione politicamente motivata, pianificata a lungo e prevedibile».

Nella sua prima intervista dopo l’arresto del fondatore di Wikileaks il giornalista islandese Hrafnsson dice allo Spiegel: «Sono convinto che la lotta per la libertà di Julian Assange sia di gran lunga la più grande battaglia per la libertà di stampa nel XXI secolo», dice Hrafnsson, definendo l’arresto di di Assange da parte della polizia britannica presso l’ambasciata ecuadoriana a Londra l’11 aprile scorso come «disgustoso e degradante».

Hrafnsson è sicuro che gli Usa terranno duro sulle accuse di spionaggio che potranno portare anche all pena di morte per Assange. «Wikileaks dimostra che il potere degli ideali a alla lunga è più forte del potere degli imperi».

La condanna di Julian Assange a 50 settimane di carcere inflitta da un tribunale britannico per violazione dei termini della libertà provvisoria è «sproporzionata», ha affermato oggi un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria.
In una dichiarazione pubblicata a Ginevra, il gruppo di esperti indipendenti si dice « profondamente preoccupato » dalla decisione della giustizia britannica nei confronti del fondatore di WikiLeaks.

Gli esperti osservano con preoccupazione che dall’11 aprile Assange è detenuto nel carcere di Belmarsh, un carcere di massima sicurezza, come se fosse stato condannato per un reato grave. « Questo trattamento sembra in contrasto con i principi di necessità e proporzionalità previsti dalle norme sui diritti umani », si legge nella dichiarazione. I membri dei gruppi di lavoro delle Nazioni Unite sono indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione.

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