Le Chiese austriache: la barriera errore enorme, è l'abolizione del diritto di asilo

«Auspichiamo una soluzione davvero europea, di solidarietà anche verso Italia e Grecia. Qui non vengono dei nemici, ma persone in grandissima difficoltà che cercano di salvarsi. È un dovere aiutarle».

Erich Leitenberger, portavoce del Consiglio ecumenico delle Chiese in Austria, critica a Radio Vaticana la decisione del governo austriaco di erigere una barriera anti-migranti.

I rappresentanti della Caritas cattolica e della diaconia evangelica parlano di un «errore enorme in questa decisione che di fatto porta ad una abolizione del diritto di asilo», continua Leitenberger.

«È una situazione molto difficile anche perché il governo parla di stato di emergenza dei flussi migratori mentre i rappresentanti delle Chiese dicono che non si tratta di una vera emergenza, pur rendendosi conto che nella popolazione c’è molta preoccupazione per la presenza di tanti profughi. L’anno scorso quasi un milione hanno transitato attraverso il nostro territorio».

Il giornalista ha chiesto: «Il presidente austriaco Fischer ha ribadito che si tratta di “management di confine”.
Le sembra una definizione adeguata per giustificare questa decisione?».

«È una espressione che non dice tutta la verità», risponde Leitenberger. «Il Brennero torna ad essere un simbolo di divisione. Ci stiamo allontanando dalla visione di una nuova Europa unita che è stata al centro dell’interesse per più decenni, adesso non vale più».

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