Massima allerta a Londra: si temono attacchi plurimi e in contemporanea dell'Isis

Non tre attentati in contemporanea, nemmeno quattro, ma il doppio e forse ancora di più: fino a dieci. È lo scenario da incubo che Londra si prepara a fronteggiare sull’esempio di quanto accaduto a Parigi.
L’ennesimo allarme rosso per la capitale britannica rimbalza sulle colonne del Sunday Times, a pochi giorni dal monito pubblico lanciato dal capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, sul rischio di attacchi «enormi e spettacolari»

Stavolta a evocare la minaccia è una fonte anonima del governo di Sua Maestà. La polizia e le forze speciali, informa questa gola profonda, sono allertate ormai in permanenza. E la soglia della paura va oltre quanto si fosse immaginato in passato. «Noi eravamo pronti a tre attacchi simultanei, ma Parigi ci ha mostrato che dobbiamo prevederne anche di più, a reagire se qualcuno provasse a pianificarne sette, otto, nove o anche 10» in rapida successione, avverte la fonte, proiettando l’immagine di una micidiale azione di guerriglia multipla in riva al Tamigi, contro obiettivi vari e in zone diverse di una metropoli tentacolare. Il timore è legato in particolare al ritorno di jihadisti britannici unitisi all’Isis in Siria. Di qui lo stato di allerta costante per le forze dell’ordine e le unità di commando delle Sas, mentre alcuni reparti dell’esercito sono «in stand-by» in basi fuori Londra. Non solo: artificieri e specialisti della guerra nucleare, chimica e batteriologica dell’esercito sono stati mobilitati e concentrati in una caserma a Didcot, nell’Oxfordshire, per rispondere agli effetti di un’ipotetica «bomba sporca».

L’allerta coincide, forse non a caso, con il ferimento e la cattura in Belgio di Salah Abdeslam, indicato come il regista della strage perpetrata a novembre a Parigi. Mentre ad alimentare il senso di pericolo contribuisce lo sfondo dei teatri di guerra in Medio Oriente, con la sensazione di un Isis sotto pressione in Siria e in Iraq che sembra poter alimentare il flusso di ritorno di decine di sanguinari foreign fighter verso l’occidente. Rowley, numero uno dell’antiterrorismo britannico, vi ha fatto riferimento in termini espliciti un paio di settimane orsono, focalizzandosi soprattutto sulla «minaccia interna» e ammonendo a tenere alta la guardia. L’Isis, ha avvertito l’alto funzionario, punta a compiere un salto di qualità, a colpire al cuore «lo stile di vita» della popolazione occidentale. «Negli ultimi mesi - ha insistito - abbiamo visto un espandersi di questa strategia», dietro la quale «si scorge un gruppo terroristico animato dall’ambizione di realizzare attacchi enormi e spettacolari, non solo del tipo di quelli orditi finora». Magari prendendo di mira un’intera città e una decina di bersagli in un giorno solo.

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