Francia, il «Front» al 29,5% Il trionfo delle Le Pen

Oltre ogni previsione: Marine Le Pen e il Front National sono largamente primo partito di Francia con il 29,5%, in testa in sei regioni

Oltre ogni previsione: Marine Le Pen e il Front National non conquistano 3 regioni al primo turno come pensavano gli osservatori, né «quattro o cinque» come aveva detto di sperare la stessa leader. I risultati di un primo turno storico danno l’estrema destra largamente primo partito di Francia con il 29,5% e in testa in sei regioni.

La presidente del FN, che si presentava nel Nord-Pas de Calais, ha conquistato oltre il 41% dei suffragi, molto più del doppio del candidato socialista, Pierre de Santignac (18%). E Xavier Bertrand, alfiere della destra dei Republicains, si è fermato al 25%. Al polo opposto, nel PACA (Provenza-Alpi-Costa azzurra), la nipote Marion Marechal-Le Pen l’ha addirittura superata, con gli exit poll che la danno al 41,2% e lei che ringrazia gli elettori per «il 42% al primo turno».

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«La Francia rialza la testa - ha proclamato la vincitrice, esultando nella sua roccaforte di Henin-Beaumont - è un risultato magnifico, che accogliamo con umiltà. Il Front National è l’unico fronte veramente repubblicano, poiché l’unico a difendere la nazione e la sua sovranità...vogliamo realizzare l’unità nazionale di cui il Paese ha bisogno e che una maggioranza di voi, stanca delle manovre politiche, auspica».

Il grande sconfitto di questa sera appare Nicolas Sarkozy, che con i suoi Republicains non è riuscito a mobilitare gli elettori ed è persino sceso di un punto su scala nazionale, dal 28 al 27%, rispetto alle amministrative della primavera scorsa.

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Nonostante questo, nessun gesto è arrivato dall’ex presidente nei confronti dell’apertura della gauche a fondersi in vista del ballottaggio di domenica: «Proporrò domani all’ufficio politico di respingere ogni fusione e ogni desistenza delle liste.

Chiarezza e costanza sono le uniche scelte politiche all’altezza dell’interesse del Paese». Un Paese «esasperato» dal continuo «arretramento», soprattutto quello «degli ultimi quattro anni».

La sconfitta della destra è ancora più grave in quanto il partito di Sarkozy si presentava alleato con il centro, deciso a rovesciare la situazione delle precedenti regionali del 2010, che vedevano 21 regioni su 22 in mano ai socialisti. Il Partito socialista, su scala nazionale lievemente in risalita rispetto alla scorsa primavera (è al 23%), si presentava da solo, senza i Verdi che - usciti dal governo - hanno chiuso al 6,50%, una quota che consentirebbe loro di formare alleanze al ballottaggio.

Il Front National, con una crescita spettacolare rispetto alle amministrative - dove su scala nazionale era al 25% - conquista al primo turno sei regioni: Nord-Pas de Calais-Picardia, PACA, Linguadoca-Roussillon-Midi Pyrenees, Borgogna-Franche Comtè, Centre-Val de Loire e Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena. In quest’ultima regione, lo «stratega» del partito, Florian Philippot, è nettamente in testa con il 39,6% dei voti, davanti a Philippe Richert (Republicains) con il 22,6% e il socialista Jean-Pierre Masseret (16,1%).

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Potrebbe essere la terza regione e il terzo leader del Front National a conquistare il governo di una regione e a rendere ancora più storico - fra una settimana - il risultato di questa sera. Ai partiti tradizionali di governo, dopo l’annuncio di Sarkozy, resta poco da fare: desistenze da parte del Partito socialista per far confluire i voti sulla destra, appelli all’unità nazionale anti-FN da parte dei Republicains. Ma qualche movimento si nota proprio nell’alleanza di centrodestra, dove l’UDI - i centristi - chiedono il ritiro della lista dove la coalizione è arrivata al terzo posto.

Auguro a Matteo Salvini «molto successo. È un uomo coraggioso, spero che otterrà alle prossime elezioni lo stesso risultato che ha ottenuto il Front National in Francia», ha detto Marine Le Pen all’Ansa.

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